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11. James Knox Polk, il cavallo selvaggio

James Knox Polk, democratico (presidente dal 1845 al 1849) di Gianmarco Botti “Il mondo non ha niente da temere dalle ambizioni militari del nostro governo” “Manifest destiny”, destino palese. Fu questa la parola d’ordine che animò le elezioni del 1844 e fornì ai partiti lo slogan propagandistico di maggiore effetto. In essa era racchiuso il nucleo di una filosofia che in quegli anni andava... 

10. John Tyler, il presidente di nessuno

John Tyler, whig (presidente dal 1841 al 1845) di Gianmarco Botti “Se l’ondata di diffamazione e di ingiuria cesserà e la mia amministrazione arriverà ad essere apprezzata, i futuri vice-presidenti che eventualmente subentreranno nella presidenza potranno avere un qualche incoraggiamento a tirare dritto per la loro strada” La scelta di tenere il suo lunghissimo discorso di insediamento sotto... 

9. William Henry Harrison, il breve

William Henry Harrison, whig (presidente da Marzo ad Aprile 1841) di Gianmarco Botti “Signore, ti auguro di comprendere gli autentici principi del governo. Ti auguro di osservarli. Non chiedo altro” (Parole finali, pronunciate sul letto di morte)   Ci vuole davvero poco per entrare nella storia. A William Henry Harrison sono bastati appena trenta giorni alla Casa Bianca per ottenere di diritto... 

8. Martin Van Buren, l’olandese

Martin Van Buren, democratico (presidente dal 1837 al 1841) di Gianmarco Botti “Riguardo alla presidenza, i due giorni più felici della mia vita sono stati quello in cui ho assunto la carica e quello in cui l’ho lasciata” Per una curiosa circostanza, il primo presidente propriamente statunitense (nato cioè, a differenza dei suoi predecessori, quando gli Stati Uniti avevano già conquistato... 

7. Andrew Jackson, l’uomo della strada

Andrew Jackson, democratico (presidente dal 1829 al 1837) di Gianmarco Botti “Finché il potere è amministrato per il bene del popolo ed è regolato dalla sua volontà; finché ci assicura i diritti della persona e della proprietà, la libertà di coscienza e di stampa, esso sarà degno di essere difeso” Cinquant’anni dopo la guerra d’indipendenza in cui conquistarono la libertà, gli Stati... 

6. John Quincy Adams, l’ultimo lord

John Quincy Adams, demo-Repubblicano (presidente dal 1825 al 1829) di Gianmarco Botti “Posteri, non saprete mai quanto è costato alla mia generazione preservare la vostra libertà. Spero che ne farete buon uso” Le elezioni del 1824 furono lo specchio di un Paese in crisi economica e identitaria, che aveva esaurito la spinta propulsiva dei primi anni dopo l’Indipendenza e viveva una fase... 

5. James Monroe, il nazionalista

James Monroe, demo-repubblicano (presidente dal 1817 al 1825) di Gianmarco Botti “L’America agli Americani!” Gli otto anni di permanenza di James Monroe alla Casa Bianca furono battezzati dalla stampa del tempo come un’“era di concordia”. Il partito federalista era praticamente scomparso e i demo-repubblicani non si erano ancora scissi nelle due fazioni che daranno vita ai Whigs e ai Democratici.... 

4. James Madison, il democratico prudente

James Madison, demo-repubblicano (presidente dal 1809 al 1817) di Gianmarco Botti “Nulla potrebbe essere più irragionevole che dare potere al popolo, privandolo tuttavia dell’informazione senza la quale si commettono gli abusi di potere. Un popolo che vuole governarsi da sé deve armarsi del potere che procura l’informazione. Un governo popolare, quando il popolo non sia informato o... 

3. Thomas Jefferson, l’idealista

Thomas Jeferson, demo-repubblicano (presidente dal 1801 al 1809) di Gianmarco Botti “Noi riteniamo che le seguenti verità siano di per se stesse evidenti: che tutti gli uomini sono stati creati uguali, che essi sono dotati dal loro Creatore di alcuni Diritti inalienabili, tra cui la Vita, la Libertà e la ricerca della Felicità”. Nessuna rivoluzione, per quanto sia sospinta dal vento delle vittorie... 

2. John Adams, il diplomatico

John Adams, federalista (presidente dal 1797 al 1801) di Gianmarco Botti Se la grande stagione del “Risorgimento americano” ha avuto in George Washington il suo Garibaldi, non poteva mancarle un Cavour di tutto rispetto. La libertà che il generale aveva conquistato con le armi sul campo di battaglia doveva essere consolidata nel consesso internazionale con l’arma più potente di tutte: la diplomazia....