di Mister D
Voilà. Alla Vista un umile Veterano del Vaudeville, chiamato a fare le Veci sia della Vittima che del Violento dalle Vicissitudini del fato. Questo Viso non è Vacuo Vessillo di Vanità, ma semplice Vestigia della Vox populi, ora Vuota, ora Vana. Tuttavia questa Visita alla Vessazione passata acquista Vigore ed è Votata alla Vittoria sui Vampiri Virulenti che aprono al Vizio, garanti della Violazione Vessatrice e Vorace della Volontà. L’unico Verdetto è Vendicarsi… Vendetta… E diventa un Voto non mai Vano poiché il suo Valore e la sua Veridicità Vendicheranno un giorno coloro che sono Vigili e Virtuosi. In Verità questa Vichyssoise Verbale Vira Verso il Verboso, quindi permettetemi di aggiungere che è un grande onore per me conoscervi e che potete chiamarmi D, Mister D.
È probabile che V, giustamente, non mi perdonerà mai per avergli rubato (e rovinato) il suo monologo di presentazione, ma il 5 novembre non potevo non iniziare in questo modo.
Ora andiamo con ordine, c’è troppo di cui parlare. Da che partiamo? C’è vasta scelta! Perciò, ne approfitto per ringraziare il Presidente del Consiglio. Se non ci fosse lui, chi scrive satira non avrebbe la vita così facile. È un suo merito: poi dite che non ha fatto niente di buono per questo paese, irriconoscenti!
Il 50% (picco minimo) – 62% (picco massimo) degli italiani, secondo i soliti sondaggi, ha fiducia in Silvio Berlusconi. Significa che per il 50%-62% degli italiani è normale che il Presidente del Consiglio si intrattenga praticando del bunga bunga, misterioso rituale eseguito con minorenni nelle feste ad Arcore (che poi lo stesso Silvietto affermerà essere “una cosa seria”). Per i medesimi italiani è normale che il Presidente del Consiglio (consiglio sbagliato, in questo caso) consigli ai giovani di trovare un lavoro all’estero, di non leggere i giornali di sinistra, perché “disinformano e prendono in giro” (intanto, “Il Giornale” il 29 ottobre titolava “Neanche fosse Al Capone. Otto procure a caccia di Berlusconi”. No, questa non è disinformazione), e alle ragazze di trovarsi dei fidanzati ricchi. Dulcis in fundo, un bel discriminante “Meglio appassionati di belle donne che gay” (uso questo piccolo spazio per dissociarmi completamente da quest’affermazione: come ben sanno tutti quelli che mi conoscono, pagherei per rinascere lesbica e magari anche ninfomane). Poi condisce il tutto con l’equazione vincente barzelletta triste + bestemmione.
Io non sopporto questo 50% di italiani, ma sopporto ancora meno quelli che se ne stanno a guardare, senza dire nulla e non fanno niente per cambiare. Perciò, oggi più che mai, faccio mia una citazione di V: “ma ancora una volta, a dire la verità, se cercate un colpevole non c’è che da guardarsi allo specchio”.