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Napoli, inaugurazione Studentato dell’Orientale: studenti bloccati dalla Digos alle porte della cerimonia

di Mattia Papa

Napoli, 29 settembre 2014. Via Brin, ore 11.30. Inaugurazione dello Studentato dell’Orientale, aperto dopo quindici anni di lavori e vacue promesse. Gli studenti, scesi in piazza per denunciare le “passerelle politiche in una regione che stanzia €0 in Bilancio per il Diritto allo Studio”, sono stati bloccati dalla Digos a pochi metri dalla cerimonia di apertura a cui ha partecipato anche l’assessore regionale all’Università, Caterina Miraglia.

A manifestare contro affitti troppo cari, requisiti di accesso minimi troppo alti e soprattutto contro l’assoluta assenza di reali garanzie per il Diritto allo Studio, di tutela dello studente e di concreta parità nelle possibilità di studiare per tutti in Campania e, in generale, nel nostro Paese, c’erano gli studenti di Link Napoli e dell’Aula Flex.

I ragazzi presenti ai piedi del nuovo Studentato con gli striscioni in mano hanno chiesto una interlocuzione con le forze politiche presenti, volendo esprime la condizione di forte precarietà che si respira in ogni maglia della società italiana e che grava in particolare sulle spalle degli attuali universitari, la cui unica certezza – per il loro immediato futuro – è solo una situazione di precarietà lavorativa ed esistenziale.

“Pagare €330 per una stanza singola è troppo per un fuorisede, meglio pagare a nero ma al centro”, gridano i ragazzi, mentre sopra si sprecano i classici convenevoli da rito privi di alcun contenuto e interesse verso le condizioni in cui versano gli studenti. “No, questo è un colpo al mercato nero”, dice l’assessore Miraglia. “È un giorno di festa – continua – in cui inauguriamo una struttura, sottolineando che la tutela del diritto allo studio non si fa solo con il sostegno economico ma anche con l’erogazione di servizi come le residenze”.

Ma gli studenti, a cui non è stata data la possibilità di rispondere sul momento, scrivono in una nota rispondendo: “Avremmo voluto ricordare che la Regione copre a mala pena il 30% delle borse di studio, che il diritto all’abitare non è affatto tutelato e che la Regione ad oggi non ha speso neanche un euro per lo Studentato a dispetto della pesante tassazione a cui sono sottoposti gli studenti”.

In un Paese – volendosi limitare solo ai confini dello Stivale nell’analisi dei danni sociali che le politiche neoliberiste e di austerità hanno causato negli ultimi anni – in cui affacciarsi al mondo del lavoro è impossibile a prescindere fin dalla nascita, in cui le sicurezze sono diventate un vizio, in cui la disparità sociale è in continuo e netto aumento con un impavido stare alla luce del sole dei protagonisti di quei tagli e di quelle riforme che incentivano un rapido peggioramento verso l’assoluto deserto che presto ci avvolgerà tutti.

L’A.Di.S.U Orientale, schierando cordoni di forze dell’ordine su tutti i lati di accesso agli Studenti, ha negato l’interlocuzione non solo dei manifestanti, ma degli stessi rappresentanti eletti in CdA dell’Orientale, invitati alla cerimonia ma tenuti fuori anch’essi “per ragioni di sicurezza”.

Ad inaugurazione finita, concluse le passerelle, le tipiche dichiarazioni e scambio di convenevoli, le forze politiche si sono ritirate nelle loro stanze di assoluto distacco dalle condizioni reali in cui versano la Città, la Regione e l’Università.

La nota degli studenti si conclude invitando “tutti/e ai tavoli di discussione che si terranno a Palazzo Corigliano mercoledì 1 ottobre alle ore 16. Segnaliamo in particolare il dibattito sul mondo della formazione. Giovedì 2 Ottobre saremo in piazza per accogliere Mario Draghi e il vertice della BCE”, essendo la manifestazione fuori lo Studentato “inserita nel percorso di mobilitazione delle cinque giornate di Napoli contro la BCE. Denunciamo le corresponsabilità delle istituzioni europee per i vincoli alla spesa pubblica, per il mancato e poco trasparente uso dei fondi europei e per le direttive di aziendalizzazione e privatizzazione del mondo della formazione”.