ATTESE. L’orologio alla fermata segna le 18e30. A quest’ora le strade di Napoli si affollano di gente che aspetta. Uomini e donne che escono dagli uffici, dalle aule universitarie, dalle botteghe. Centinaia di pendolari, studenti e lavoratori, che ogni giorno si spostano su strade ferrate o a bordo di autobus per muoversi tra centro metropolitano e provincia.
Quotidianamente in attesa, tra chi sfoglia un libro, chi gioca con uno smartphone, chi si apparta ascoltando musica in cuffia e chi cerca una chiacchiera per ingannare il tempo.
Alla fermata di piazza Bovio, zona universitaria, c’è Sara L., studentessa dell’Orientale. Aspetta l’autobus che la riporterà a casa, a Sarno. La tratta è coperta dai mezzi della Buonotourist Srl, società gestita dalla Buonocore Group al cui vertice si trova oggi Gerardo Buonocore.
“Poco fa – racconta Sara inferocita – sono stata lasciata a piedi perché il pullman era al completo”. Nessun posto a sedere sulla corsa che, come di consueto, è partita alle 17e30 dal Policlinico in via Pansini e che avrebbe dovuto viaggiare fino a Salerno raccogliendo passeggeri lungo il percorso. Un disagio non inedito, già vissuto altre volte dai viaggiatori, che nasconde dietro di sé una questione sotterranea ed essenziale che riguarda il sistema del Trasporto Pubblico Locale.
TRASPORTO IN PALIO. Il 27 ottobre, Stefano Caldoro, presidente della regione Campania, e Sergio Vetrella, assessore ai trasporti regionali, hanno presentato la procedura di liberalizzazione dei trasporti. L’intento della Regione è di abbandonare gli attuali 150 contratti individuando non più di 10 aziende a cui affidare, attraverso una gara, il Trasporto Pubblico Locale su ferro, gomma e mare.
La gara per il T.P.L. dedicata ai trasporti su gomma divide la Campania in cinque lotti (Salerno, Caserta, Avellino e Benevento, Napoli, provincia di Napoli). La durata totale dell’affidamento sarà di nove anni. La scadenza per la prequalifica è prevista per il prossimo 10 dicembre e la gara dovrebbe concludersi (secondo le previsioni annunciate) entro sei mesi. Eppure, ad oggi, i parametri di prequalifica sembrerebbero essere fuori dalla portata delle aziende territoriali. I requisiti principali della gara riguardano il fatturato globale e i chilometri annui coperti.
“In Italia – denuncia Gerardo Buonocore, che amministra le Autolinee Buonotourist – sono al massimo sei le aziende che potrebbero partecipare”. E aggiunge: “Siamo davanti ad una gara che cancella una reale concorrenza”. Un attacco a cui si oppone l’entusiasmo della Regione: “Il sistema guadagnerà certamente in termini di efficienza, sicurezza ed economicità”, sostiene il governatore Caldoro. Ma Buonocore precisa: “La scelta politica sembra mancare di ogni previsione sociale. C’è il rischio che le aziende più legate al territorio scompaiano”.
IL GRUPPO. La storia della famiglia Buonocore (e dell’azienda leader Buonotourist) inizia lontano. Dal 1968 ad oggi, infatti, la holding è cresciuta con successo creando attorno a sé una rete di società interessate al mercato del trasporto persone (nazionale ed internazionale) e del turismo. Il gruppo, originario di Salerno, ha così acquisito negli anni una leadership forte soprattutto nel mercato del Trasporto Pubblico Locale, organizzando sei linee principali che collegano Napoli (zona Ospedaliera, area Universitaria, Aeroporto) e Salerno.
Prendendo in considerazione la tratta Sarno-Napoli, andata e ritorno.
Gli autobus che portano i pendolari verso il centro partenopeo iniziano le loro corse da Sarno alle 6e30. Una partenza ogni mezz’ora fino alle 8. Poi un viaggio alle 9e15, un altro alle 11e30, l’ultimo alle 13.
Da Napoli, la prima linea di rientro parte alle 11e30. Da quel momento, una corsa ogni ora (eccezion fatta per la frequenza intensificata ogni quindici/trenta minuti nella fascia straordinaria 14-16) fino alle 18e30.
Una traversata il cui abbonamento mensile costa 69€ e che, in poco meno di due ore, trasporta ogni giorno parecchie centinaia di viaggiatori.
Ai pendolari che chiedono un aumento di corse (specialmente nelle ore serali), Gerardo Buonocore della Buonocore Group esprime un’impotente solidarietà: “Sono dalla parte dei viaggiatori, hanno ragione, ma in queste condizioni è impossibile ampliare il servizio”. E rende noto: “Ci stiamo consultando con le aziende del territorio per stabilire una strategia di aggregazione. Ma Vetrella e la Regione Campania non amano le consultazioni”.
Una strada in salita, forse un vicolo cieco. E nel frattempo, sopra la fermata di piazza Bovio, il cielo inizia a rannuvolarsi. Le previsioni promettono pioggia.