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ContAminArte e la forza della cultura

di Roberto P. Ormanni

“La cultura è l’unica risorsa che l’Italia ha per risollevarsi”, mi dice Rosi Padovani, ideatrice di ContAminArte. Viviamo in un momento in cui la conoscenza sembra essere nemica del potere, quando invece dovrebbe rappresentare la spina dorsale di un paese.
E ContAminArte nasce proprio da questa sensazione. Bisogna evitare l’appiattimento culturale, che comporterebbe un impoverimento civile, e combattere contro lo stato di imbarbarimento sociale.
Il progetto, presentato ieri al Palazzo delle Arti di Napoli, intende esattamente far crescere la civiltà attraverso una contaminazione delle arti e costituire per queste un unico contenitore.
Durante l’inaugurazione illustrativa, ContAminArte ha offerto al pubblico l’esempio di arte figurativa, con le fotografie di Francesco Padovani (in mostra al Pan fino al 15 novembre); di musica, mediante i brani eseguiti dal vivo da Mariano Bellopede al pianoforte, Carmine Marigliano al flauto traverso e Carmine De Domenico al canto lirico; di danza, con l’intervento di Maria Grazia Pirri e Pasquale Barbaro, della scuola di tango argentino del Salone Margherita; e infine, ha proposto alla platea la letteratura, con i testi di Manlio Santanelli, Anna Scarfò e Cristina Zagaria, recitati da Anna Moriello e Giancarlo Cosentino. Le arti che si incrociano, dunque, e che regalano allo spettatore la possibilità di apprezzare una visione universale della cultura. Una contaminazione artistica che tenta di generare una conoscenza ed una coscienza sociale. Perché la cultura non è – come alcuni a volte lasciano credere – solamente uno svago inessenziale. La cultura diveta e dovrebbe diventare il primo passo verso la costituzione di uno stato virtuoso, ed è dunque in questo momento che la cultura si trasforma in “cultura civile”.
Non è un caso, infatti, se, all’apertura della presentazione, gli organizzatori hanno voluto ricordare la figura di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica, ucciso due mesi fa dalla criminalità organizzata.
Vassallo, infatti, aveva tentato di restituire dignità alla società dei senza voce, tentando di colmare, o almeno migliorare, l’abisso di inciviltà, attraverso un attivismo sociale ed un’adesione civile di tutta la cittadinanza. Il primo cittadino di Pollica credeva nella forza della politica, la quale, invece di abbassarsi a privilegi clientelari o ad ordini stabiliti da altri, dovrebbe rendere grandi i cittadini.
Vassallo, durante questo suo percorso di civilizzazione, è stato messo a tacere da uomini nemici della giustizia, dell’uguaglianza sociale, del sapere. Da uomini del malaffare, che generano l’inferno della società.
Ma nello stordimento generato dalla tragedia, si può riuscire a riprendere fiducia. Progetti come quello ideato da Rosi Padovani, possono diventare la prosecuzione di un sogno.
José Saramago scriveva: “Il viaggio non finisce mai, solo i viaggiatori finiscono”. La speranza di un Paese capace risollevarsi partendo dalle arti, dalla cultura, dalla conoscenza, non è scomparsa. E ContAminArte prova a dimostrarlo.