di Enrico Massa
“Oggi è una giornata di grande svolta per la politica italiana”. Così Italo Bocchino descrive questo 6 Novembre, data di inizio della prima convention di Futuro e Libertà, neonato partito politico guidato dal presidente della camera Gianfranco Fini. Ma la novità sta nel cosa “predica” questa nuova macchina politica. Il movimento, fin da subito, si dimostra come un progetto basato sulle idee, e non sulle persone: “Non vi farò mai cantare ‘Meno male che Gianfranco c’è’ perché bisogna essere fedeli a un’idea, non ad una persona. Le persone passano”, queste le parole rivolte ai giovani dal presidente della camera. Futuro e Libertà ha buone idee, ma resta da vedere come le metterà in pratica, a cominciare dall’appoggio all’attuale governo Berlusconi, da cui sta iniziando a prendere le distanze, da come si intuisce dalle parole dello stesso leader Gianfranco Fini, che oggi, in un lungo attacco al governo, lo ha definito “del fare finta che tutto va bene”. Fini ha inoltre aggiunto che, se Berlusconi non darà le dimissioni al fine di riformare un nuovo governo, i “suoi” ministri non rimarranno un minuto di più nell’attuale coalizione.
Certo, il progetto è ambizioso e prevede la creazione di una “nuova destra” italiana, moderna ed estranea a quello schema “berlusconiano contro anti-berlusconiano” che tanto affligge la nostra politica. Ma proprio per questo è impensabile un’alleanza con le forze di opposizione della sinistra, purtroppo ancora legate all’ idea di un tanto confuso quanto inutile schieramento “tutti contro Berlusconi”. Il manifesto del partito ( disponibile anche sul web) è il progetto di un paese migliore, l’immagine di un Italia dalle priorità importanti, ma è difficile credere che basti così poco a cambiare una situazione tanto complessa. Ora toccherà all’elettorato di centro-destra scegliere se provare a rinnovarsi o rimanere ancora legato ad “un sultano d’Occidente”.
La nuova corrente di Fini, quindi, va presa per come è, con la speranza che porti in Italia un po’ di buon senso e di buona politica, fatta di idee e di valori, non di “bunga-bunga” e squallidi vittimismi. Sempre che le premesse vengano mantenute. La nascita del partito presenta una svolta nell’attuale scena politica italiana, fino ad ora legata ad una sola immagine accentratrice e ben lontana dalle altre realtà europee, come quella Inglese o Tedesca. L’idea di una destra “non berlusconiana” è buona, non ci resta che aspettare un valido progetto di sinistra “non anti-berluconiana” e propositiva (a tal proposito è interessante il progetto di Sinistra Ecologia e Libertà capeggiato dal presidente della regione Puglia Nichi Vendola). In questo modo, finalmente, in Italia la politica potrà tornare ad essere un leale e pulito confronto fra persone che la pensano diversamente, ma che ha come fine il benessere e lo sviluppo del paese.