di Marco Passero
Se anche il quotidiano britannico Times dedica un’attenzione particolare alla’opera di valorizzazione del patrimonio culturale e museale italiano allora forse è in atto una reale trasformazione. Il 23 dicembre scorso Dario Franceschini, ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, ha firmato il decreto musei, con cambiamenti importanti riguardanti l’organizzazione e il funzionamento dei musei statali: nasce un nuovo sistema museale, con venti musei autonomi e una rete di diciassette Poli regionali. In tal senso si renderanno necessari un dialogo e una collaborazione continua fra realtà pubbliche e private. Il governo non vuole perdere di vista, dunque, l’importanza del patrimonio culturale del paese. La peculiarità che merita ulteriore sottolineatura è legata alle strutture dotate di autonomia speciale, la cui direzione verrà decisa, a partire dal prossimo anno, con un bando internazionale. Una nota del Mibact sottolinea che le procedure di selezione saranno molto rigide. Si tratterà infatti di ricercare figure estremamente competenti, i massimi esperti nella gestione museale, e per questo altrettanto elevata sarà la preparazione e la professionalità di una commissione appositamente istituita. “Viene finalmente riconosciuto il museo – scrive in una nota il Ministero – fino ad oggi semplice ufficio della Soprintendenza, come istituto dotato di autonomia tecnico scientifica che svolge funzioni di tutela e valorizzazione delle raccolte assicurandone e promuovendone la pubblica fruizione”. Lo stesso presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ci ha tenuto a ricordare che una pagina dell’Economist del prossimo 9 gennaio è stata prenotata per pubblicizzare tale bando di selezione, avendo esso un respiro internazionale. Ai vertici dei dieci principali musei italiani “vogliamo avere i direttori migliori del mondo”, ha concluso Renzi. Musei che contengono la storia e la cultura d’Italia come la Galleria degli Uffizi di Firenze, la Galleria Borghese di Roma, la Galleria dell’Accademia di Venezia e il museo Archeologico di Napoli saranno così gestiti da massimi esperti del settore, chiamati a occuparsi di collezioni d’arte e antiquariato e a lavorare per rafforzare le entrate con un maggior numero di biglietti venduti. Franceschini ha comunque ribadito che il bando è rivolto anche agli italiani, ma, poiché verranno diffusi annunci sui giornali di tutto il mondo (ed è la prima volta che posti di lavoro vengono offerti anche al di fuori dei confini nazionali) è lecito aspettarsi molte domande dall’estero.