Riepilogando.
Il 16 Dicembre 2014 l’Associazione Teatro Stabile di Napoli indice un bando di selezione volto all’assunzione a tempo indeterminato di quindici unità lavorative. La procedura, resa pubblica sul sito, rientra nell’ambito delle attività messe in campo dallo Stabile per raggiungere i requisiti indispensabili al riconoscimento di Teatro Nazionale (il decreto Mibact, infatti, prevede che il 50% del personale sia assunto a tempo indeterminato). La scadenza del bando è fissata al 27 Dicembre.
CANDIDATI. Il 22 Dicembre viene sottoscritto il contratto tra l’Associazione Teatro Stabile di Napoli e l’Adecco Italia Spa, agenzia di lavoro (contattata dallo Stabile il 15 Dicembre) che dovrà svolgere l’attività di preselezione dei candidati. Giungono 1471 curriculum attraverso posta elettronica ordinaria. Il team della Adecco effettua lo screening delle candidature e stila una graduatoria sulla base di griglie di valutazione redatte dal Teatro Stabile.
Il 9 Gennaio 2015, così, la Adecco consegna allo Stabile la lista dei candidati con miglior punteggio ammessi a sostenere i colloqui orali che verranno effettuati dal 12 al 15 Gennaio, secondo un calendario reso pubblico due giorni prima. L’elenco dei candidati emersi dalla preselezione, però, non viene pubblicato e le convocazioni da parte del Teatro sono comunicate soltanto via mail.
ASSENTI (IN)GIUSTIFICATI. Secondo la valutazione della Adecco, sono settantacinque i candidati ammessi al colloquio di fronte una commissione di valutazione formata, tra gli altri, dall’ex procuratore generale di Napoli Vincenzo Galgano, dal direttore dello Stabile Luca De Fusco, dalla dottoressa Rosaria Marchese e dal professor Mario Rusciano.
I colloqui iniziano la mattina del 12 Gennaio. Eppure, non tutti i convocati si presentano all’incontro. Una delle assenti, Flavia Varriale, aspriante Responsabile Gestione Teatri, denuncia: “Nel pomeriggio in cui avrei dovuto sostenere il colloquio (12 Gennaio n.d.a.) mi è arrivata una telefonata dal teatro: mi chiedevano il perché della mia assenza. Il giorno dopo ho scritto alla direzione, il quale mi ha poi risposto che le procedure erano terminate. Ma solo quella sera (13 Gennaio n.d.a.) è stato pubblicato sul sito l’elenco dei preselezionati”. “Di fatto – conclude la Varriale, che nel frattempo ha presentato esposto alla Procura per “omissione di atti” – chi ha fatto il colloquio è stato agevolato perché mancavano i concorrenti che come me sono stati avvertiti a colloqui già eseguiti”.
I SOLITI IGNOTI. Il 15 Gennaio terminano i colloqui. Due giorni dopo vengono resi noti i nomi dei nuovi assunti.
La lista, però, è una miccia che in pochi giorni fa esplodere la polemica.
Dei quindici lavoratori scelti, infatti, sei provengono da una recente esperienza al Napoli Teatro Festival Italia, diretto da Luca De Fusco e presieduto da Luigi Grispello. Si tratta di Valeria Presisimone (Addetto Ufficio Stampa), Maria Rita Baio (Responsabile Gestione Teatri), Francesca Matteoli (Addetto Produzione e Programmazione), Serena Bruscolini (Assistente alla Promozione), Anna Maria Federica Chierchia (Addetto alla contabilità) e Paolo Vitale (Elettricista Teatrale).
L’opinione pubblica, dunque, accusa lo Stabile e la Commissione di aver favorito, attraverso una selezione non trasparente, candidati già noti e vicini al triangolo di potere che vede incrociarsi Teatro Stabile, Napoli Teatro Festival Italia e Regione Campania. Se De Fusco, infatti, indossa la doppia veste di direttore del Napoli Teatro Festival e del Teatro Stabile, da Palazzo Santa Lucia l’assessore alla Cultura Caterina Miraglia siede nel cda della Fondazione Campania dei Festival (fondazione che organizza il Festival e ne gestisce le assunzioni). Ed è con questi presupposti che la lente d’ingrandimento si è soffermata, in particolare, su due dei quindici nomi assunti. Maria Rita Baio, scelta come Responsabile Gestione Teatri, è infatti la compagna di Raffaele Riccio, ufficioso portavoce tuttofare dell’assessore Miraglia e primo collaboratore di De Fusco all’interno della giostra del Teatro Festival. Francesca Matteoli, assunta come Addetto Produzione e Programmazione, è invece cugina acquisita di Stanislao Lanzotti, consigliere comunale Forza Italia e figlio della stessa Miraglia.
Non solo il Napoli Teatro Festival, però, a fare da “fucina”. Nella lista dei quindici, altri sei nomi (Sergio Marra, Monica Vicinanza, Luigi Gagliotta, Antonio Gatto, Ciro Petrillo, Ester Mancini) hanno prestato servizio o hanno avuto recente esperienza direttamente presso lo Stabile di Napoli.
Oggi, dal Teatro Stabile dichiarano che “verranno resi pubblici i curriculum dei vincitori perché sia chiaro che, fossero anche parenti di qualcuno, hanno le carte in regola per lavorare qui”. E in una relazione presentata al sindaco De Magistris e pubblicata sul sito del Teatro, si comunica che “è a disposizione, previa appuntamento, di ciascun candidato non selezionato, la verifica del proprio punteggio e la posizione in graduatoria”. Nel frattempo, è stata avviata un’indagine penale, affidata al pm Celeste Carrano e coordinata dal procuratore aggiunto Alfonso D’Avino.
La bufera ancora non si arresta. Ma niente panico. Continuerà. E’ storia di (stra)ordinaria amministrazione.