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Festival di Sanremo 2015: vince Il Volo. E Conti si prepara al 2016

212159512-c95e57c0-364c-4fb8-b117-c0af9561643ddi Brando Improta

Finale iniziata in sordina. Conti inizia in maniera lenta l’ultima serata: con il balletto del musical Giulietta e Romeo presente sul palco, Cecchetto che premia Kaligola della sezione giovani per il Miglior Testo, la mega marchetta con il cast di Braccialetti Rossi per ricordare al pubblico che inizia la seconda stagione.
Quindi tocca alla PFM che, insieme alla banda dell’esercito italiano, si esibisce in une bellissima rivisitazione del Nabucco. Poi finalmente inizia la gara.

In questa serata ogni cantante ha ricevuto un videomessaggio di auguri da un amico importante. Si comincia con Marco Masini salutato da Leonardo Pieraccioni. La sua “Che giorno è” diventa ogni sera più bella, vincitore ideale di questa edizione.
Nina Zilli invece riceve gli auguri da J-Ax, e interpreta magnificamente il suo blues di “Sola”.
Iniziano i dolori con Chiara, salutata da nientemeno che Fiorella Mannoia, che con il suo “Straordinario” è sempre più ordinaria.
Kekko dei Modà (già autore di alcuni testi in gara) continua a fare da prezzemolino augurando buona fortuna ai Dear Jack, che con la loro canzone hanno già fatto venire voglia di cambiare canale e vedere un film a caso della controprogrammazione.

La gara si interrompe così una prima volta per dare spazio ad un momento di “Tutti cantano Sanremo”. Ospiti i coniugi Manenti, che raccontano l’inizio di un’unione durata ben sessantacinque anni. Non poteva proprio mancare un momento trash all’insegna della famiglia e dei valori tradizionali.
Ricomincia la gara con Malika Ayane, salutata dalla produttrice Caterina Caselli. Ogni volta che si riascolta il suo pezzo ci si dimentica che è nuovo, sembra sempre una cosa già cantata in passato.

Nek, secondo classificato

Nek, secondo classificato

La gara si interrompe ancora e arriva il primo superospite musicale: Gianna Nannini.
Abolito l’annunciato duetto con Massimo Ranieri, la Nannini si esibisce nei classici del suo repertorio. Mette tanta energia nella sua esibizione che persino l’orchestra si esalta e inizia a battere le mani e cantare. Un momento davvero bello, ulteriore conferma che i veri Big suonano al di fuori della competizione.
Dopo di lei, l’esibizione di Nek (benedetto da Max Biaggi ed Eleonora Pedron), pur buona, sembra quella di un comune mortale sotto la doccia.

Superospite comico: Giorgio Panariello. Era lecito aspettarselo in un festival condotto dall’amico Conti. Così com’era ovvio vederlo entrare nei panni di Renato Zero. Passato l’altrettanto prevedibile elogio per la conduzione, si lancia in un monologo divertentissimo di dieci minuti, dove dimostra le sue ottime doti di intrattenitore, prendendosi una rivincita dopo la brutta edizione del festival da lui condotta nel 2006. Alla fine riceve anche il premio Città di Sanremo: è stato senza dubbio lui il comico migliore di quest’edizione, bravissimo.

Ritorna la gara che mai come questa sera sembra essere più un contorno alle ospitate varie. Tocca a Il Volo, acclamati dal pubblico che chiede a gran voce un bis, e introdotti da un clip di saluti fatta dal maestro Placido Domigo. È cosa nota ormai che a vincere saranno loro. Lo dicevano i pronostici, lo voleva il pubblico e sembra la conclusione più ovvia.
Annalisa, tra le peggiori in gara, viene introdotta con un video di un’altra cantante di poche speranze: Alessandra Amoroso.

Ed Sheeran, ospite sul palco dell'Ariston

Ed Sheeran, ospite sul palco dell’Ariston

Gara ancora una volta interrotta, anche abbastanza a sorpresa, perchè stavolta è per l’esibizione dell’ospite internazionale: Ed Sheeran. Fino all’ultima serata tutti i cantanti giovanili in ascesa erano stati fatti uscire dopo la mezzanotte. Stavolta no. Forse Conti voleva davvero rendere la competizione dei Campioni una buffonata da riempitivo. Ci è quasi riuscito. Comunque Sheeran si sente con piacere, soprattutto rispetto ai peggiori in gara che ancora mancano all’appello.
Dopo di lui, ultima apprizione per questo Sanremo dei Boiler. Simpatici come sempre, ma ulteriore distrazione da quella che dovrebbe essere una finale.

La gara è quindi finalmente ricominciata con Alex Britti. Meno annoiato che nelle precedenti esibizioni con una canzone che è sembrata sempre migliore. Per lui i saluti di Eugenio Bennato.
La Grandi, un’altra vera artista, è omaggiata da Stefano Bollani e fa riascoltare il suo pezzo “Un vento senza nome” che davvero non ci si stancherebbe mai di sentire.
Lorenzo Fragola, ovviamente salutato dal suo autore Fedez, non convince nemmeno stavolta. Non dovrebbe proprio essere lì, colpa di una scelta fatta a monte, nemmeno sua.
Da un mistero all’altro si passa a Bianca Atzei, con introduzione video di Francesco Renga, e ancora a Moreno, con clip dell’onnipresente Rai Flavio Insinna, per chiudere un terzetto di esibizione davvero atroce. Un pezzo più brutto dell’altro, ascoltati di seguito poi sembrano una tortura medioevale.
Si ritorna su quote accettabile con Gianluca Grignani, che stecca un pochino ma in fondo ha portato un pezzo niente male. Per lui c’è l’in bocca al lupo di Emis Killa.

Dopo una pausa in cui ha cantato proprio Carlo Conti, visto che di falsi artisti se ne sentiva proprio la mancanza in quest’edizione, si è ritornati alla gara con la coppia Di Michele-Coruzzi. Introdotti da Rossana Casale, i due hanno ancora una volta incantato con il loro pezzo, con il loro affiatamento e con il garbo con in quale ogni sera sono saliti sul palco.
Non pervenuto, ultimo Big ad esibirsi, stavolta appena scoccata la mezzanotte, è Nesli, insipido come le altre sere. Lui è salutato da Marco Bocci.
Ora bisogna dire che questa cosa dei saluti fa troppo ‘Ballando con le stelle’. Un altro piccolo dettaglio che aiuta a smontare la tensione che dovrebbe esserci nel programma più seguito della televisione italiana.

Will Smith a Sanremo 2015

Will Smith a Sanremo 2015

Arriva quindi l’ospite più atteso: Will Smith. Non è una novità vedere il divo americano all’Ariston, infatti nel 2005 partecipò all’edizione targata Bonolis. In quell’occasione i due entrarono cantando e ballando, per dare poi vita prima a una simpatica intervista fatta per lo più di battute e poi a uno sketch divertentissimo, seppure ripreso dal film allora in uscita “Hitch”. Questa volta la pellicola da pubblicizzare è “Focus” e l’entrata è semplice, così come l’inizio dell’intervista, costruita con le solite domande fiacche di Conti. Si sa che il conduttore toscano è impermeabile alla comicità, e aspettarsi da lui un siparietto più dinamico è impossibile. Il massimo che si ottiene è uno sketch tra Smith e Pino Insegno, suo doppiatore italiano, nonché un breve momento in cui Conti cerca d’imparare a rappare. Per fortuna l’energia e la simpatia di Will Smith sono contagiose anche con numeri poveri come questi.

Finalmente viene annunciata la classifica dei Campioni. I primi tre dovranno poi essere rimandati ad ulteriore televoto. Ovviamente c’era da aspettarselo, alcuni artisti sono stati penalizzati dal ciclone talent. 16. Di Michele-Coruzzi, una posizione incommentabile per il testo più coraggioso di questo festival; 15. Moreno, nella speranza che sia la sua prima e ultima volta a Sanremo; 14. Bianca Atzei, che grazie a questa partecipazione è finalmente sbarcata su Wikipedia; 13. Nesli, che magari tornerà a rammendare i calzini del più famoso fratello; 12. Irene Grandi, per la serie ecco perchè i cantanti famosi evitano il festival, arrivare dietro un branco di ragazzini è ingiusto e incomprensibile; 11. Alex Britti, che ha pubblicamente detto di non tenere alla gara, ma che sarebbe stato bello vedere almeno tra i primi sette o otto; 10. Lorenzo Fragola, dato per molti come vincitore, ma esiste pur sempre un Dio.

Il Volo, vincitori del 65° Festival di Sanremo

Il Volo, vincitori del 65° Festival di Sanremo

Ed ecco la ciliegina sulla torta di un Festival che proprio nella gara è stato più manchevole. Per un errore di computer (almeno questa sarà la versione ufficiale), al nono posto viene proclamato Nek, salvo poi rettificare e far comparire in quella postazione Nina Zilli. Un’altra bella canzone martoriata dal televoto.
E si ricomincia tranquilli: 8. Gianluca Grignani, posizione in fondo giusta; 7. Dear Jack, pure troppo in alto; 6. Marco Masini, l’uomo che meritava di vincere quest’edizione; 5. Chiara; 4. Annalisa che precede la sua compagna di talent. 
Si riapre il televoto per i primi tre: Nek, Malika Ayane ed Il Volo. Stranamente non cantano di nuovo, quindi il pubblico da casa è stato costretto ad affidarsi alla memoria.
Alla fine (dopo due comici di Zelig e una trascurabile performance di Enrico Ruggeri) vince Il Volo, come ampiamente pronosticato. Secondo Nek (che vince anche il premio per il miglior arrangiamento e quello della sala stampa). Terza Malika Ayane (che vince anche il premio della critica Mia Martini). 

Si chiude così, con beatificazione di Carlo Conti da parte delle vallette come si fa agli spettacoli di beneficenza, con Rocco Tanica sfumato dalla Rai ad inizio intervento e un podio meglio del previsto ma comunque sottotono. Contenti per Nek, e speranzosi che la Ayane capisca che più su non può arrivare e smetta di partecipare. 
Non c’è stata vera competizione, non c’è stata tensione e, soprattutto, su 20 canzoni solo cinque erano davvero interessanti, cinque ascoltabili e il resto pattume. Per non parlare delle vallette analfabete e presuntuose. Conti voleva normalizzare il festival, c’è riuscito fino a fargli perdere la sua aura, quel simbolismo che lo aveva fatto assurgere ad evento nel corso del tempo non c’è più. È semplicemente un edizione monster dei Migliori Anni.

E così, facendoci il segno della croce come la famiglia Anania, aspettiamo sconfitti l’inevitabile conduzione Conti per il 2016.