di Stefano Santos
A un anno quasi esatto dalla dichiarazione di intenti del Teatro Stabile di Napoli, cioè la sua ambizione a rientrare nel più breve tempo possibile nei requisiti per diventare Teatro Nazionale, viene presentato al Mercadante l’inizio del I corso di perfezionamento per attori professionisti della neonata Scuola di Teatro dello Stabile, diretta da Luca De Filippo. Pur essendo uno dei requisiti richiesti dal ministero, il direttore artistico Luca De Fusco ha tenuto a sottolineare che non si tratta di un mero adempimento a delle direttive, quanto un’occasione per restituire vitalità alla scuola napoletana di teatro intesa come movimento culturale. Questo dato è evidenziato dalla collocazione della sede, il teatrino del’Accademia di Belle Arti di Napoli, luogo in cui storicamente si sono formati i professionisti del teatro e centro privilegiato di aggregazione di menti creative, a poca distanza dal Teatro San Ferdinando. Partner “prestigioso e collaborativo”, che sin dall’inizio ha accolto il progetto a 360°, in un’ottica di sinergia tra le istituzioni evidenziata anche da Giuseppe Gaeta, direttore dell’Accademia.
Il corso di perfezionamento, iniziato questo pomeriggio, è rivolto a venti attori selezionati che abbiano esperienza pregressa nel teatro – almeno duecento giornate recitative e/o di scrittura all’attivo, così come stabilito dal contratto nazionale – e che vogliano approfondire i tratti più significativi della tradizione secolare della Commedia dell’Arte, tema a cui è dedicato questo primo ciclo di corsi. Centoventi ore di corso, con due terzi di queste dedicate ad attività pratiche e di laboratorio.
La Scuola propriamente detta invece è rivolta a venti aspiranti attori, tra i diciotto e ventiquattro anni di età, selezionati ogni due anni. La mission, a detta di De Filippo, è quella di fornire agli allievi le armi più adatte per affrontare un ‘mercato’ sempre più plurale e competitivo – ancora di più con l’ingresso sulla scena delle nuove scuole degli altri Teatri Nazionali oltre le realtà private – e una formazione pensata dall’inizio per costruirsi attorno alle esigenze e abilità individuali, per cui saranno dedicate cinquanta ore annuali – modulabili secondo necessità e risorse disponibili – accanto alle 750 più tradizionali, in cui comunque vi sarà una forte componente pratica.
In uno sforzo per attingere dal meglio del sostrato culturale cittadino, verrà dato un notevole spazio all’insegnamento della lingua napoletana, nella sua forma più tradizionale della tradizione letteraria e teatrale più risalente nel tempo, e in quella più moderna, parlata sulle strade. L’obiettivo sarà perseguito attraverso il coinvolgimento di esperti studiosi della lingua da un lato, e di attori napoletani più avanti con l’età, depositari di una tradizione orale che sta scomparendo, dall’altro.
L’intero progetto della Scuola partirà a Settembre, quando inizieranno le selezioni. Ma ciò non esaurisce il suo essere ‘in divenire’, un qualcosa che deve assumere una strutturazione più definita – anche la collocazione all’Accademia, pur essendo ben vista, è temporanea. A questo proposito, lo stesso De Filippo fissa il traguardo a un anno: l’obiettivo è quello di costruire una scuola che si ponga come elemento di peso nel panorama della formazione teatrale nazionale, in grado di rilasciare un titolo legale,