di Stefano Santos
Dopo gli appuntamenti di Milano, Roma, Padova e Chieti, l’esperienza del “Blind Date – Concerto al buio” arriva a Napoli, al Teatro Bellini.
Il progetto, nato dalla collaborazione tra CBM Italia e il pianista improvvisatore Cesare Picco, vuole offrire innanzi tutto un’esperienza sensoriale ai propri spettatori, i quali, al contrario di quanto ci si aspetterebbe da un normale spettacolo, vengono via via fatti immergere nel buio totale attraverso una graduale rarefazione delle fonti di luce. Dalla platea, al palcoscenico, al pianoforte a coda suonato dal musicista, fino ai tasti bianchi della tastiera e il buio completo, in cui gli occhi diventano come velati da una barriera impenetrabile alla luce quasi tangibile e gli altri sensi vengono a dominare, soprattutto il suono della musica, del flusso di coscienza di Picco. Dall’oscurità si scorge poi una nuova luce, che diviene sempre più intensa. Riappaiono il pianoforte e il musicista, mentre sullo sfondo vengono proiettate le grafiche curate da Fornasetti. La fine dell’improvvisazione suscita un applauso caloroso, che convince Picco a proporre un motivo, una ninna nanna su Napoli che da giorni gli ronzava nella testa, per salutare il pubblico.
L’altro obiettivo perseguito dal progetto è quello della sensibilizzazione agli sforzi portati avanti dalla ONLUS, fondata agli inizi del Novecento dal pastore tedesco Ernst Jakob Christoffel per prendersi cura dei disabili e dei ciechi innanzitutto – infatti l’acronimo CBM sta appunto per Christian Blind Mission. Il tutto è stato infatti presentato da Massimo Maggi, direttore del CBM Italia, e con la partecipazione di Patrizio Rispo e Ilenia Lazzarin (membri del cast di “Un Posto al Sole”), protagonisti di un reportage che li ha visti viaggiare in Africa per seguire da vicino l’operazione di un bambino affetto da cataratta bilaterale. Lo sforzo della ONG è rivolto a dare una possibilità di soluzione ai quei casi di cecità che, sebbene siano nella stragrande maggioranza dei casi curabili, molto spesso per povertà dei soggetti o difficoltà ad usufruire di una buona assistenza sanitaria, rimangono incurati e molto spesso portano alla cecità permanente. Inoltre esso si impegna in una campagna di prevenzione tra le popolazioni più povere della terra, che spesso non hanno ricevuto una adeguata informazione sui rischi di malattie e infezioni che derivano da una scarsa igiene, mentre allo stesso tempo supporta la formazione di dottori locali che possano operare nelle strutture sanitarie messe su dall’organizzazione.