di Marco Passero
Mammifero capace di adattarsi agli habitat più diversi, il lupo è l’unico canide presente sia nel vecchio che nel nuovo mondo. Abita le zone più remote del Nord America, dell’Eurasia, e dell’Africa settentrionale, orientale e meridionale. L’uomo è sempre stato particolarmente affascinato dalla sua figura, essere predatore temibile e leale membro del branco, e sono molteplici gli studi circa la sua natura gregaria, le sue capacità di adattamento e il suo avanzato linguaggio del corpo.
Anche il cinema, sfruttando rispetto ad altre arti come la scrittura o la pittura la possibilità di fornire supporto visivo attraverso riprese dal vivo, si è dedicato più volte alla rappresentazione di questa specie, da “Balla coi lupi” e “Zanna bianca” (tratto dal romanzo di Jack London) ai più recenti “Educazione siberiana” e “L’ultimo lupo”.
L’ultima idea in ordine di tempo è stata la realizzazione di un corto che ruotasse attorno al “rapporto” tra uomo e lupo. Il titolo è estremamente significativo: “The promise”. Tale promessa sarebbe un patto vecchio più di venticinquemila anni, capace di indurre uomini e lupi alla pacifica convivenza, nel nome e nel rispetto della natura. Questo “accordo” avrebbe garantito, in cambio del rispetto perenne da parte dell’uomo, il consenso del branco affinché alcuni lupi si addomesticassero e diventassero cani. Non è un caso che la produzione di questo cortometraggio sia stata garantita da Almo Nature, azienda produttrice di pet food e che ha fortemente voluto tale progetto impegnandosi concretamente, istituendo anche un fondo di un milione di euro per progetti di solidarietà a favore degli animali. Il CEO di Almo Nature, Pier Giovanni Capellino, ha sottolineato come il progetto dell’azienda sia anche quello di valorizzare il patrimonio naturale italiano, sensibilizzando al rispetto dell’ambiente e alla cura di animali e specie in difficoltà. Agendo concretamente sul territorio, Almo Nature si sta impegnando nell’Appennino Tosco Emiliano (collaborando con il WAC, Wolf Apennine Centre) e prossimamente agirà anche in Liguria e in Lessinia, zona delle Prealpi.
Il corto, la cui direzione è stata affidata all’esperienza e alla professionalità del regista premio Oscar Gabriele Salvatores, è un racconto in grado di fondere la forza simbolica del manifesto e quella poetica della fiaba moderna, creando una struttura favolistica che induce inevitabilmente alla riflessione. “The Promise” è un inno alla meraviglia della natura e al rispetto di tutte le specie viventi che non può lasciare lo spettatore indifferente.