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Napoli, la Rete della Conoscenza inscena rapine delle borse di studio: la protesta contro la gestione del Diritto allo Studio della giunta Caldoro per

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Ieri mattina, la Rete della Conoscenza Napoli è andata in presidio alla regione Campania per protestare contro l’amministrazione Caldoro che si è distinta per l’assenza totale di finanziamento al Diritto allo Studio durante il suo mandato. “Vogliamo le borse di studio e il finanziamento della legge regionale”, gridano i ragazzi, “Oggi, con lo slogan ‘o la borsa o la vita’, le studentesse e gli studenti di Napoli vogliono denunciare la criminale gestione del Diritto allo Studio da parte di questa amministrazione”.

Gli studenti si sono caratterizzati con uno striscione che sottolineava che sul futuro dei giovani non si risparmia né si specula. Gli studenti hanno anche messo su una ‘messa in scena’ inscenando una rapina: un gruppo di ragazzi con una maschera di Caldoro ‘strattonavano’ degli studenti e sottraevano loro delle borse con su scritto “BORSE DI STUDIO”. Nonostante il maltempo, l’iniziativa è durata per circa due ore.

“Siamo venuti a protestare davanti la sede della regione Campania – dichiarano gli universitari di Link Napoli Coordinamento Universitario – per far sì che l’amministrazione uscente prenda un impegno concreto riguardo il problema delle borse universitarie. A pochi giorni dalle elezioni regionali, la giunta regionale ancora non ha erogato i fondi delle borse di studio di quest’anno, mentre nel resto d’Italia sono già state pagate. Sono anni che la Regione evita il problema del Diritto allo Studio”. E continuano gli studenti: “Anche durante il confronto televisivo, la domanda fatta ai candidati nel merito del Diritto allo Studio, è stata raggirata da Caldoro, il quale ha millantato investimenti per dottorati e borse di ricerca senza però realmente concentrarsi sul problema reale. Migliaia di studenti vengono lasciati da anni senza la possibilità di poter continuare i propri studi o messi in seria difficoltà nel riscriversi agli anni successivi. Sono milioni le borse di studio non pagate in questi anni dalla Regione, che ha promosso il modello dell’idoneo non beneficiario per decrementare il tasso di borse non pagate. Non vogliamo prestiti d’onore, vogliamo che sulla formazione degli studenti venga attuato un ragionamento reale e serio rispetto alle politiche degli ultimi anni di cui l’attuale amministrazione è stata protagonista”.

Raffaele Guarino, Coordinatore dell’Unione degli Studenti Campania, denuncia la condizione nelle scuole: “Abbiamo una delle leggi regionali sul diritto allo studio più avanzate d’Italia, ma in dieci anni non sono mai stati stanziati fondi. La Campania è la regione con il più alto tasso di dispersione scolastica, gli studenti abbandonano gli studi, entrando, in moltissimi casi, nel mondo della criminalità organizzata. Dalla situazione dei trasporti, per la quale gli studenti sono costretti a fare viaggi massacranti con costi elevati del biglietto e dell’abbonamento, alimentando, così, il già grande dislivello tra studenti pendolari e studenti che vivono in centro; alla condizione degli istituti, fatiscenti, nei quali molto spesso si deve ricorrere alla ‘rotazione’ delle classi.”

“Riteniamo dunque – dichiara Luca Cioffi, Responsabile Organizzazione dell’UdS Campania – che sia necessario partire da un reddito di formazione, diretto e indiretto, per abbattere le disuguaglianze sociali ed economiche che stanno causando l’invivibilità della nostra condizione di studenti, avviando un processo di ridistribuzione delle ricchezze, capace di rispondere ai nuovi bisogni degli studenti e le famiglie”.

Le elezioni regionali sono alle porte, la campagna elettorale è quasi finita. Una cosa è certa: la futura amministrazione regionale, chiunque sia il prossimo Governatore, non potrà non fare i conti con la totale assenza di tutele e finanziamento della formazione all’interno della Regione Campania. E ci sarà, a quanto pare, qualcuno che glielo ricorderà pedissequamente per riuscire ad imporre il tema della formazione al centro della discussione regionale.