di Riccardo Pulcini
E allora la pioggia fece spazio al sole,
il dolore al mare, l’orrore all’amore.
Incastrati tra pezzi di pensieri illusori,
che s’infilano con abilità orefice
nell’oblio di un anima piegata e ripiegata su se stessa,
camminavamo in avanti,
per non guardare indietro.
Sommersi sotto un mare di ricordi
che non vorremmo avere,
di cui eppure non potremmo fare a meno
Ci affidiamo ad un destino troppo sottile per tenerci su.
E allora le ossa faranno spazio al vento,
le bugie a gocce avide di verità,
incastonate come zaffiri nei vostri cuori.
E saremo leggeri.