Personaggio immaginario di uno dei primissimi fumetti horror, pronto a muoversi per le strade di una Londra gotica e decadente, nel 1986 “Dylan Dog” nacque dalla genialità del fumettista italiano Tiziano Sclavi; è divenuto rapidamente un cult per più di una generazione, a partire dal primo episodio del 26 settembre 1986, “L’alba dei morti viventi”, edito dalla Sergio Bonelli Editore.
Roberto Recchioni, storico curatore proprio di “Dylan Dog” e co-creatore di “Orfani”, ha ora deciso di tornare all’horror con un omaggio ai grandi classici del genere. In libreria e fumetteria – edizione Star Comics – sono arrivate nel mese di novembre quattro nuovissime edizioni illustrate di capolavori dell’horror. La serie in questione, “Roberto Recchioni presenta: i maestri dell’orrore”, comprende “Dracula” di Bram Stoker, “Frankenstein” di Mary Shelley, “Lo strano caso del Dottor Jekyll e del signor Hyde” di Robert Louis Stevenson e “Alle montagne della follia” di Howard Philipps Lovecraft. In occasione dell’ultima edizione del Lucca Comics & Games i quattro volumi sono stati presentati in anteprima, e Roberto Recchioni ha dichiarato entusiasta che “lo scopo di questa collana è restituire i grandi classici dell’orrore alla loro forma originale, cercando di farne rivivere tutto il tenebroso fascino”. In questo lavoro il disegnatore è stato affiancato da un team di nove sceneggiatori e illustratori che ha coordinato, curando anche il vasto apparato critico dell’opera. A Napoli Comicon sarà proposto in anteprima il volume numero zero, “L’ospite di Dracula” di Michele Monteleone (sceneggiatura) e Riccardo la Bella (disegni). Alle cover della collana, realizzate da Lorenzo LRNZ Ceccotti, è stata dedicata un’appariscente e lussuosa veste, cartonata in sovraccoperta in pvc.
Le tavole si ripropongono di trasportare il lettore nelle atmosfere dei celebri romanzi cui sono ispirate, spaziando dalle inquietanti e tenebrose nebbie della Transilvania di Stoker alle vette alpine della Svizzera del XVIII secolo nel romanzo di Mary Shelley, dalla fumosa Londra dell’ambivalente medico generato dalla fantasia di Stevenson al gelido Antartide degli esploratori di Lovecraft.
Spesso associato e paragonato al cinema e ad altre forme d’arte e cultura considerate “alternative”, il fumetto rientra addirittura in un particolare ramo della Critical Geopolitics, la geopolitica popolare. Di qui l’importanza di un genere troppo spesso confinato in un pubblico di lettori di nicchia, capace invece di proporsi come un fondamentale veicolo di potere e cultura.