di Marco Passero
Il prossimo 2 aprile torna puntuale la Giornata Mondiale dell’autismo, giunta alla sua IX edizione. A partire da una campagna sui social network (hashtag #sfidAutismo), saranno numerose le iniziative ad hoc, dal mondo della scuola a quello dell’associazionismo, passando per lo sport e ovviamente per il nuoto, che offre una valida terapia nota come Terapia Multisistemica in Acqua. Rivolta ai soggetti con autismo, disturbo pervasivo dello sviluppo e disturbo della comunicazione, essa stimola l’apprendimento e lo sviluppo di bambini e ragazzi autistici a livello cognitivo, comunicativo e motorio.
TMA (metodo Caputo – Ippolito) ha organizzato una manifestazione nazionale, “Ab-bracciata collettiva”, puntando proprio a migliorare l’integrazione sociale delle persone diversamente abili e a promuovere la tutela dei diritti dei bambini e ragazzi con autismo e gravi disturbi mentali. Si tratta di una maratona natatoria di 30 ore (dalle 10 del 2 aprile alle 16 del 3 aprile) che si svolgerà in cinque grandi città italiane. A Napoli l’evento si terrà presso il Centro Sportivo Portici Gruppo Cesaro sito in via A. De Curtis, poi sarà la volta di Foggia, Firenze, Roma e Milano. “Non lasciare solo un bambino con autismo, vieni a nuotare insieme a noi”: questo lo slogan scelto per la manifestazione. I partecipanti – che dovranno comunicare il proprio nome e i metri percorsi in vasca all’assistente bagnante – possono scegliere di contribuire nuotando o semplicemente galleggiando e stando in corsia, per un minimo di 15 minuti, insieme ai ragazzi che durante l’anno svolgono la Terapia Multisistemica in Acqua.
Lo sport è anche e soprattutto palestra di vita e come spesso succede gli insegnamenti migliori arrivano dai più piccoli. Sara Petricciuolo, che allena i piccoli pallanuotisti dell’A.S.D. Alba Oriens, ci ha raccontato dell’entusiasmo del suo gruppo di fronte alla proposta di partecipare all’evento accanto ai bambini autistici. “Mi occupo di un gruppo di U11 e ogni sabato pomeriggio effettuiamo allenamento di pallanuoto, spesso anche organizzando una partita; dopo aver spiegato un po’ ai miei ragazzi le dinamiche dell’autismo gli ho parlato dell’evento organizzato da TMA e subito mi hanno chiesto di partecipare, pur consapevoli che si sarebbe trattato di rinunciare all’allenamento e alla partita settimanale. Questo è un messaggio più che palese che i vari allenatori dovrebbero cogliere. E poi quale modo migliore di non lasciare solo un bambino con autismo se non quello di farlo stare con altri bambini della sua età?”.
Tornando all’evento, infine, per la partecipazione è previsto un contributo simbolico e, al netto delle spese per l’organizzazione, la somma raccolta sarà devoluta alle famiglie con maggiori difficoltà economiche per permettere ai loro figli autistici di effettuare la TMA durante l’anno.