di Marco Passero
La Francia nel pallone. Il titolo scelto per il nuovo numero (1157) di Internazionale è quanto mai significativo. Siamo giunti all’inizio della 15a edizione dei campionati europei di calcio e la Francia che si appresta a ospitare per la terza volta la kermesse continentale è un paese blindatissimo e spaventato. Il ricordo dei drammatici attentati terroristici dello scorso novembre è più vivo che mai e le misure di sicurezza sono massime. Il governo francese ha deciso di schierare più di novantamila agenti delle forze dell’ordine per accogliere giocatori e tifosi delle ventitré squadre che sfideranno i Blues per il trono dell’Europa calcistica.
Intanto le testate giornalistiche di tutto il mondo hanno mostrato le ignobili immagini di un gruppo di hooligans britannici che, “chiaramente ubriachi” secondo la stampa londinese, hanno devastato le vie di Marsiglia coinvolgendo gruppi di giovani francesi in tafferugli notturni. La polizia in tenuta antisommossa è intervenuta con lacrimogeni e manganelli ed è riuscita a disperdere i quasi duecento tifosi inglesi per le vie della città dove, per la serata di sabato, è in programma l’esordio della nazionale inglese contro la Russia.
Il paese è inoltre bloccato da scioperi e proteste contro la riforma del lavoro del governo Hollande. I settori nei quali il rischio di paralisi è stato abbondantemente superato da disservizi già concreti e tangibili sono quello dei trasporti e quello dei rifiuti: la rete ferroviaria – cuore pulsante del funzionamento del paese stesso – è attiva solo per metà e a singhiozzo, mentre ancora più drammatica sarà la mancata raccolta dell’immondizia generata da eventi che coinvolgono soltanto nelle aree attorno agli stadi oltre centomila persone.
Ma in tutto questo la vera preoccupazione è il terrorismo. Nella notte tra il 13 e il 14 novembre 2015 si sono verificati a Parigi attacchi terroristici di matrice islamica perpetrati da un commando collegato allo Stato Islamico e, in quella circostanza, tre esplosioni si sono verificate nei pressi di uno stadio. Si tratta dello Stade de France di Saint-Denis, lo stadio polifunzionale più grande della Francia che ospiterà sette partite di Euro2016, tra cui la partita inaugurale e l’attesa finale del 10 luglio. Agli spettatori verrà chiesto di presentarsi allo stadio tre ore prima: si tratterà probabilmente dell’evento sportivo più sorvegliato della storia.
In occasione di un Mondiale o, com’è il caso attuale, di un Europeo, il calcio riesce ad avere la meglio anche sui riluttanti all’overdose di pallone. La speranza è che lo sport più popolare al mondo abbia, e con decisione, il sopravvento su qualsiasi altro tipo di resoconto di cronaca. La Francia spera di offrire uno spettacolo in tutta sicurezza, di risolvere le problematiche legate alla politica interna e – questa la speranza del mondo intero – di sentir parlare solo e soltanto della gesta sportive dei beniamini di ventiquattro nazionalità differenti, in un contesto di rispettosa multiculturalità.