di Marco Chiappetta
TRAMA: Sfruttate senza pietà da due genitori disfunzionali (Massimiliano Rossi e Antonia Truppo), che le costringono a esibirsi in concerti durante squallide cerimonie, le gemelle siamesi Dasy (Angela Fontana) e Viola (Marianna Fontana) scoprono che esiste una possibilità di essere operate e separate chirurgicamente. Gradualmente l’idea di abbandonare un corpo e un’identità comune apre loro gli occhi circa una vita migliore e “normale”, ma dovranno vedersela con la cieca contrarietà della famiglia e l’ostilità di un mondo disumano e approfittatore.
GIUDIZIO: Terzo film di Edoardo De Angelis, “Indivisibili” è un racconto di formazione tanto originale quanto profondo, una fiaba grottesca – con due eroine infantili, orchi, mostri, una serie di disavventure catartiche – ed uno spaccato di un mondo adulto disfunzionale che trova nella squallida, chiusa, bigotta, degradata Castel Volturno il suo teatro ideale, un autentico monumento al trash e alla miseria morale. Di fronte a tanta bruttezza umana, geografica e terrestre, De Angelis cerca e trova il sublime, rappresentando con grande tatto il legame spiritualmente indissolubile di due sorelle gemelle prigioniere dentro due corpi e dentro un mondo ostile, invertendo con l’avanzare degli eventi le loro opposte psicologie fino ad arrivare a un finale perfetto, essenziale e difficilmente dimenticabile. Se i toni sono spesso picareschi e grotteschi (vedasi la quasi sorrentiniana sequenza sullo yacht e quella, inquietante, della processione con le gemelle “sante” con tanto di stimmate), il film è comunque assai realistico, tanto nella descrizione degli ambienti purulenti dell’hinterland campano quanto dei personaggi, tutti legati da uno stretto linguaggio napoletano, di rara forza drammatica. Anche se di primo acchito si resta meravigliati dall’eleganza dello stile, il talento migliore del regista napoletano è certamente la direzione degli interpreti, guidati con la giusta misura fino allo stato di grazia, e la scoperta delle sensazionali gemelle Fontana è un suo personale e generoso dono al cinema italiano. Accompagnano questo viaggio in Purgatorio e ritorno le azzeccatissime canzoni di Enzo Avitabile.
VOTO: 3,5/5