Home » Cinema, News, Spettacolo » “Sully”: Eastwood e l’elegia dell’eroe americano

“Sully”: Eastwood e l’elegia dell’eroe americano

locandinadi Marco Chiappetta

TRAMA: 15 gennaio 2009. Per far fronte all’improvviso guasto di un motore di un aereo di linea da New York a Charlotte, l’esperto pilota Chesley “Sully” Sullemberger (Tom Hanks), coadiuvato dal co-pilota Jeff Skiles (Aaron Eckhart), opera un difficilissimo ammaraggio di emergenza sul fiume Hudson, salvando miracolosamente le vite di 155 passeggeri. Osannato dai media come un eroe, Sully, uomo qualunque, deve però dare conto a una cieca commissione d’inchiesta che gli contesta l’impresa e lo accusa di aver agito irresponsabilmente.
GIUDIZIO: Diretto col solito stile sobrio e delicato, il film di Clint Eastwood, autore come sempre anche delle belle musiche, racconta una storia vera come se fosse una cronaca, rendendola cinematografica con l’uso convenzionale del flashback e il quanto mai proverbiale pistolotto morale finale, tessendo un’altra elegia dell’eroe americano dietro l’uomo qualunque (un ruolo perfetto per un sempre eccelso Tom Hanks), con un senso della retorica abusato benché efficace. Il film, ben ritmato e girato splendidamente, ha al suo attivo la magnifica sequenza dell’incidente, che conferma – dopo le battaglie di Iwo Jima e lo tsunami di “Hereafter” – quanto colossale sappia essere la sua regia. Eppure, con tutto il talento e l’umanità possibili, Clint Eastwood non riesce a coprire le falle di una sceneggiatura che manca fatalmente di introspezione e sentimento, e che nell’atto finale dell’udienza – in cui l’uomo che ha sconfitto il destino deve vedersela col nemico più grande, la burocrazia – si fa ripetitivo, blando, finalizzato all’ovvia tesi di santificare (per carità, a ragione) un eroe, nella tradizione hollywoodiana da Frank Capra in poi. Un film minore e tardo, nella sconfinata carriera di Clint Eastwood, qui più popolare, accessibile e accomodante rispetto ai suoi capolavori crepuscolari, ma pur sempre piacevole e degno di ammirazione.
VOTO: 3/5