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Dodici arresti all’Università per l’inchiesta DIA “The Queen”. Gli studenti: “Il Rettore in piazza contro le mafie”

diadi Mattia Papa

Sono ormai noti i 69 arresti, tra custodia cautelare in carcere e domiciliari, esecuzione della cosiddetta inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli “The Queen”. Tra gli altri arrestati – esclusi cioè i molteplici dirigenti della pubblica amministrazione dell’intera Regione – presenziano anche 12 docenti incardinati presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”. Era infatti pronto, il gruppo di “pressione” messo su dal progettista Guglielmo La Regina, a spingersi fin oltre i confini degli atenei partenopei, in particolare quello fridericiano, il quale aveva messo a bando “maxi-appalti”, come sono stati definiti dalla stampa locale.

Emblematica, per il mondo della formazione, anche la vicenda della “Casa dello Studente” di Aversa che vede coinvolti tra gli altri il sindaco di Aversa Enrico de Cristofaro, e il direttore amministrativo dell’A.Di.S.U.N Claudio Borrelli, che avrebbero favorito ditte appartenenti al clan dei Casalesi per alcuni lavori di ristrutturazione nello studentato che ad oggi risulta ancora chiuso, non permettendo ai tanti studenti fuorisede di avere diritto ad un posto alloggio.

I rettori delle due Università, ben si guardano dal prendere posizioni nette rispetto all’accaduto, confidando entrambi nel lavoro della magistratura. È però importante “non generalizzare”, dicono. Fondamentale trovare “gli anticorpi”. Le colpe, in qualunque caso, sono singole e particolari, dichiarano.
Timide anche le risposte della maggior parte delle associazioni studentesche. Sono gli studenti di Link Napoli ad andarci giù più duri: “Dove erano le colpe particolari – dichiarano – quando è stato permesso che la formazione venisse piegata a logiche aziendalistiche e l’istruzione degli studenti venisse svuotata di senso e del suo potere di trasformare e ripensare l’esistente? Dove erano le colpe particolari – continuano – quando il nostro futuro diventava argomento da ‘choosy’, da ‘bamboccioni’, quando ‘la laurea non serve’, quando i processi formativi venivano ridotti ad un’asettica catena di montaggio?”.

IMG_0054E rispetto alle dichiarazioni del Rettore Manfredi, a cui si deve la primogenitura del correre ai ripari attraverso lo scaricabarile delle “colpe singole”: “Noi – scrivono gli studenti di Link – non ne facciamo una questione di colpe “particolari”. Per noi le colpe vanno generalizzate e individuate in una classe politica e docente che ha permesso dalla Riforma Berlinguer alla Gelmini, con ampio appoggio alla Buona Scuola renziana, la distruzione dell’istruzione pubblica italiana e delle nostre Università, permettendo e non “parteggiando” quando c’era da parteggiare»”.

Gli studenti infine rimandano alla marcia per la XXII Giornata delle Memoria e dell’Impegno del ricordo delle vittime di mafia, promossa da Libera, e che si terrà domani, 21 Marzo, al Parco Conocal di Ponticelli (Luoghi di speranza, testimoni di bellezza Parco Conocal (Napoli)), alla cui marcia hanno rinnovato l’invito al Rettore Manfredi. “Scendiamo in piazza”, concludono gli studenti, “per essere ancora una volta, davanti al marciume che ci si pone davanti, testimoni di bellezza”.