di Mattia Papa
Qualche giorno fa, durante la notte del 29 novembre scorso, il Senato discuteva alcuni emendamenti alla Legge di Bilancio nella sua commissione preposta. Il principale di questi interventi riguardava il Diritto allo Studio e l’incremento dei fondi previsti per il finanziamento della diritto all’accesso alla formazione.
Diverse erano le richieste avanzate dagli studenti, elaborate nel corso delle assemblee e presentate come proposte di leggi popolari nei mesi scorsi nonché emendamenti alla Legge di Bilancio, e discusse anche nella Conferenza stampa che il Coordinamento studentesco Link ha organizzato al Senato il 9 novembre. Tutti gli emendamenti sono stati bocciati, fatto salvo di un incremento di 30 milioni del Fondo, passando da 216 a 246 milioni. Certo, “un emendamento positivo – scrivono gli studenti nel loro commento – che giunge dopo le mobilitazioni di questo autunno, ma insufficiente a garantire a tutti gli studenti e studentesse la borsa di studio, ne servirebbero almeno altri 150!”. Soprattutto, denunciano ancora, se si considera che il Diritto allo studio è messo in pericolo e precarizzato “dal vergognoso ritardo del MIUR nella definizione del riparto del Fondo statale per le borse di studio”.
Infatti, “nonostante la Legge di Stabilità dello scorso anno abbia fissato al 30 settembre il termine ultimo per la pubblicazione di questo riparto, ad oggi il testo non è ancora stato pubblicato nè inviato alle Regioni, che perciò non possono procedere ad assegnare tutte le borse di studio. La situazione è drammatica soprattutto nel mezzogiorno, dove migliaia di studenti attendono le borse e sono in mobilitazione”.
La situazione delle borse a Palermo, Catania e Messina brancola nel buio, sebbene l’anno scorso la copertura fosse ampia e vedeva solo Palermo in gravi condizioni: a Catania lo scorso anno erano beneficiari tutti i 5802 studenti idonei, ma oggi solo il 40 % è beneficiario, con oltre 4440 studenti rimasti senza borsa su 7400 idonei. “A Messina la situazione è pressoché analoga, mentre a Palermo ben peggiore: gli studenti attendono le borse di studio, ma ancora quelle dello scorso anno!” sostiene il Coordinamento universitario.
In Campania ancora manca il pagamento di migliaia di borse dello scorso anno e per quanto riguarda quello corrente i dati sono tutt’altro che rassicuranti: a Salerno già nel 2016 i beneficiari erano solo 1325, vale a dire il 34%, con 2548 non beneficiari, oggi i beneficiari ammontano a 1173, ovvero poco più del 34% degli idonei, che, invece, in totale sono 3768, dunque circa 2600 studenti sono senza borsa. Anche in Calabria si attendono le borse dello scorso anno, che neanche coprivano tutte le domande.
Il Parlamento è troppo occupato oggi in dibattiti su poltrone e governi futuri e futuribili per occuparsi delle questioni più scottanti del Paese. Nulla che stupisce, considerando l’indifferenza in cui hanno versato temi fondamentali come il Diritto allo Studio o salute, all’abitare, il lavoro, oppure per i modi in cui sono stati trattati nell’ottica di una mortificazione della Ricerca, della Didattica, dell’Ambiente e delle condizioni lavorative. Ancora una volta tocca agli studenti e al movimento studentesco ricordare al Paese, quindi, le ragioni fondamentali per cui la politica può e deve ancora avere senso.