di Francesco Maselli
Stiamo ormai entrando nel vivo della campagna elettorale per le primarie del centro-sinistra. Decisa la data(23 gennaio 2011), i due candidati sono già in campo e altri forse se ne aggiungeranno.
Il primo a lanciare la candidatura è stato Nicola Oddati, assessore alla cultura e presidente della fondazione “Forum delle Culture”.
Partiamo da una domanda banale ma doverosa: perché candidarsi?
Perché penso di avere le carte in regola per fare il sindaco di Napoli, perché già ho lavorato dieci anni per questa città, anche quando la situazione non era delle migliori,e credo di aver lasciato una traccia positiva in ogni settore di cui mi sono occupato. Penso anche di aver maturato un’idea di come costruire la città che verrà e quindi responsabilmente da un lato,e perché no,anche con un po’ di ambizione personale.
E a chi le dice che di aver governato male cosa risponde?
Intanto,in questi dieci anni sono state fatte tante cose. Certo ci sono state anche cose negative,ma a me non piace che si liquidi così facilmente un’esperienza che a metà strada ha comunque ricevuto nuovamente la fiducia dei napoletani. E nonostante l’azione del governo centrale sia stata fortemente condizionata dalla Lega, e moltissime risorse siano state attratte dal nord noi molte cose le abbiamo fatte.
Ad esempio?
Abbiamo costruito una grande infrastruttura come la metropolitana, abbiamo dato il via alla riqualificazione del centro storico, abbiamo impostato una pratica di condono che ci ha consentito di recuperare più di 80 milioni di euro per le casse del Comune, siamo stati uno dei pochi comuni del Sud che non ha sforato il patto di stabilità. E bisogna ricordare che il contesto in cui abbiamo operato è stato un contesto difficilissimo, per alcuni versi addirittura drammatico. Gran parte dei problemi della città non dipendono dall’amministrazione comunale, come il problema dei rifiuti, la cui gestione è commissariata dal governo da 16 anni.
E la criminalità?
La criminalità è un altro di quei problemi di cui non può essere responsabile la giunta,è un problema di ordine pubblico,che deve essere fatto rispettare dal governo a Napoli come a Milano.
Perché non si parla di primarie a Napoli, o comunque perché è ancora poca l’attenzione che i media stanno riservando a questa competizione elettorale?
Innanzi tutto perché si vota a gennaio, e dunque l’avvenimento è ancora molto lontano. A Milano hanno avuto il coraggio di andare a votare adesso, e chi ha vinto avrà molto tempo per organizzarsi e battere la Moratti.Qui invece abbiamo perso tempo in discussioni sul regolamento, sulla data, sull’effettiva preparazione.
Cozzolino ha detto che Napoli ha bisogno di una personalità forte ,che per ora non c’è.
Adesso ci sono una data ed un regolamento, chiunque voglia può candidarsi e mettersi in gioco. Se Cozzolino ritiene di poter fare il sindaco di Napoli può tranquillamente correre come già stiamo facendo io ed Umberto Ranieri. Così come il Papa straniero tanto invocato da alcuni.
Ci dica tre strade principali che secondo lei Napoli dovrebbe percorrere.
Napoli dev’essere capitale internazionale della cultura, deve diventare una città ecosostenibile con una forte propensione per l’economia verde,e una città dove la qualità della vita tenga conto anche delle donne e dei ragazzi.