di Roberto P. Ormanni
Quest’anno si erano rincontrati su un palco dopo trent’anni (era il 1979 quando girava il vinile di ‘Banana Republic’) e avevano dato inizio a un tour di cinquanta date in tutta Italia. Oggi, Lucio Dalla e Francesco De Gregori, per tirare le somme di questa loro “riunione”, hanno pubblicato un doppio album di 29 canzoni, delle quali due inedite (“Non basta saper cantare” e “Gran turismo”, già esemplari e apprezzate dalle platee durante i concerti). “Work in progress”, è il nome del progetto. Lo stesso titolo del tour, che rappresentava, nella maniera più pura, un lavoro in corso.
L’album risulta essere una raccolta dei più grandi successi di entrambi gli artisti, riproposti per l’occasione con vesti nuove. Eppure, è impossibile non scorgere nell’album la valenza di una testimonianza lasciata al pubblico. “Work in progress” sembra un segno, una firma, che i due artisti hanno desiderato apporre. Non l’epilogo, però. Al contrario, la loro voglia, la loro passione e la loro forza sono ancora impressionanti e a vederli ancora assieme, mentre suonano e cantano, non si può far altro che commuoversi, come davanti ad una grande storia d’amore. Dalla e De Gregori, De Gregori e Dalla.
I live di quest’anno apparivano non tanto come dei semplici concerti, quanto piuttosto come delle celebrazioni dei due cantautori. Si era certi che dal palco sarebbero arrivate solo emozioni, perché artisti del genere non hanno più niente da “dimostrare” ma soltanto da “regalare”. E quest’album, ora, presenta la sensazione che si respirava durante le date del tour.
La produzione di Marco Alemanno non delude. La ritmica affidata per le percussioni a Gionata Colaprisca, per la batteria a Maurizio Dei Lazzaretti e per il basso a Guido Guglielminetti è più che precisa. Le chitarre di Bruno Mariani e Alessandro Valle, insieme alle tastiere di Fabio Coppini, suonano autorevoli. Valore aggiunto, inoltre, è offerto da Alessandro Arianti, che cura le parti di pianoforte, fisarmonica e clarinetto.
Mi ritrovo a inserire nello stereo, per l’ennesima volta, il cd. “Ma dall’angolo della finestra la luna si è spostata. Come la vita che passa o che l’abbiamo passata”.
E penso che infondo è proprio così. Questa vita che passa non è difficile farsela passare. Eppure, Dalla e De Gregori ci sono ancora. In un panorama musicale che si fonda, in misura sempre maggiore, su talent show televisivi e su volti effimeri venduti al macello dalle industrie discografiche, questi due irriducibili preparano nuove date e offrono un altro disco al pubblico. Non si fermano, e viene da domandarsi come fanno e, soprattutto, perché lo fanno.
La risposta arriva celere, nascosta tra i versi, un po’ com’è nel loro stile. “Così tanto per vivere, senza farci del male…Una canzone non basta e non basta saper cantare”.