di Enrico Massa
Sono rimasto molto colpito dalle parole pronunciate dall’onorevole Gasparri, ieri sera, su Rai Tre. Egli, infatti, nel suo intervento, non ha fatto altro che insistere sull’idea che in Italia non ci sia nessuna forma di dissenso manifesto alla disastrosa situazione di governo, quando, invece, il dissenso è palpabile ovunque. C’è dissenso nella scuola pubblica, sempre più dilaniata dai continui tagli senza scrupoli a favore dell’istruzione privata, c’è il dissenso di più di un milione di abitanti, che ora si ritrova sommerso da tonnellate di spazzatura appena mette piede fuori da casa propria, c’è il dissenso di un’intera regione sommersa dall’acqua senza che si prenda nessuna soluzione per arginare il problema, c’è il dissenso degli immigrati, trattati in condizioni disumane e spesso assunti a nero, c’è il dissenso di tutti quegli italiani che ogni giorno perdono il posto di lavoro.
Come si faccia a pensare che tutto vada bene è un mistero. La verità è che il sottile filo che teneva in equilibrio l’ingannevole favola del berlusconismo si è spezzato, con tutte le sue bugie e le sue illusioni. Forse è finalmente giunta l’ora in cui gli italiani capiscano che non è vero “che tutto va bene”, come gli è stato inculcato per anni dalla propaganda berlusconiana, ma che in effetti molte cose non vanno per il verso giusto. E in effetti, il berlusconismo si basava proprio su questo: far credere agli elettori che tutto andasse per il meglio mentre in realtà tutto ciò che si faceva al governo erano “porcate” (come la legge elettorale vigente) o leggi ad personam. La situazione generale del paese è andata lentamente peggiorando, arrivando alla profonda crisi attuale, con un paese abbandonato a se stesso, senza un effettivo potere capace di governare.
Se sia finita l’era di Berusconi se lo chiedono in molti, e d’altronde sarebbe anche giunto il momento. Infatti, è da circa vent’anni, ormai, che il paese è completamente soggetto alle forze del premier, la cui politica ci è ormai nota e che non ha portato nessun beneficio al paese. L’Italia sta andando a rotoli e l’attuale governo non può riuscire a portare l’Italia a quel “salto di qualità” che è richiesto nella nostra condizione. Probabilmente il 14 dicembre il governo non troverà la fiducia del Parlamento e nei primi mesi del 2011 si andrà a votare per decidere chi dovrà governare il paese nei prossimi anni. La speranza è che gli italiani abbiano compreso che l’Italia ha bisogno di qualcosa di diverso da ciò che è stata negli ultimi anni. Solo allora, con una grande svolta politica, si potrà parlare di una “Terza Repubblica”.