di Stefano Santos
NAPOLI – La voglia di dibattito non sembra aver abbandonato gli studenti del Mercalli. Vi avevamo aggiornato sulla protesta dei professori (abolizione delle attività extracurricolari ndr) e del clima generato in seguito alla sua conferma. Era la fine di ottobre, adesso stiamo agli inizi di dicembre. E’ passato più di un mese ma la sensazione di instabilità e incertezza non è cessata, anzi sembra destinata a crescere. L’onda della protesta degli studenti contro la riforma Gelmini, che ha provocato manifestazioni, azioni clamorose e occupazioni in molte università e istituti superiori in tutta Italia, ha toccato anche Napoli, dove Facoltà de l’Orientale e della Federico II insieme a molti Licei hanno scelto di aderire mediante un’occupazione delle proprie sedi.
La reazione del Mercalli non si è fatta attendere e nell’assemblea d’Istituto del 3 dicembre 2010, in cui l’ordine del giorno era quello di discutere e informarsi sulle modalità da adottare per esprimere il proprio dissenso in maniera forte. La partecipazione è stata molto ampia (anche grazie all’obbligo di frequenza) e le opinioni molto discordanti, soprattutto per il reale significato dell’azione che si stava per compiere. C’era chi voleva agire per interessi legati alla Riforma, chi ha voluto sollevare la questione annosa della succursale della scuola, soggetta a vari problemi legati alla sua fatiscenza e chi chiedeva diverse soluzioni per manifestare. Infatti, in alternativa all’occupazione, considerata come poco costruttiva e passibile di reato, è stata proposta un’autogestione, legale e autorizzabile dal preside oppure un’assemblea d’istituto. Il dibattito è durato fino alle due del pomeriggio, sebbene fossero rimasti una cinquantina di studenti (essendosene, gli altri, andati via prima).
In conclusione, si è deciso di procedere a gradi, di non ricorrere subito all’occupazione ma di procedere verso un’assemblea continuativa, per trovare una linea comune sulla quale agire tutti insieme, elaborando contemporaneamente altri metodi per attivarsi.
Naturalmente si avranno più sviluppi nella settimana che entrerà, quando i rappresentati degli studenti incontreranno la dirigenza scolastica.