di Riccardo Pulcini
Dipendo dall’ago della bilancia.
Cade una goccia dall’orlo del mare
e si perde nel vuoto.
Sto aspettando il mio turno.
Inchiodo il cielo al soffitto,
non lo lascio scappare.
Inchiodo l’anima a due occhi stupendi,
li conservo in un sogno.
Dipendo dall’ago della bilancia.
Gioco a carte con i miei sentimenti.
Tra le dita,
una sigaretta che non resiste al vento,
davanti a me un tramonto che ha già vinto il tempo.