di Marco Chiappetta
TRAMA: Mattie Ross (Hailee Steinfeld), ragazzina spigliata e coraggiosa, ingaggia il burbero sceriffo Rooster Cogburn (Jeff Bridges), detto “il Grinta”, alcolizzato e guercio a un occhio, per trovare l’assassino di suo padre, Tom Chaney (Josh Brolin), e giustiziarlo. Sulle tracce di Chaney, che intanto si è unito alla banda di Lucky Ned Pepper (Barry Pepper), c’è anche il Texas Ranger LaBoeuf (Matt Damon), che intende arrestarlo per un altro delitto.
GIUDIZIO: Non proprio un remake del sottovalutato film del ’69, diretto da Henry Hathaway e famoso più che altro per aver dato a John Wayne l’unico Oscar della sua carriera, ma una variazione più fedele e più fresca del romanzo di Charles Portis, da cui era tratto: un western vecchio stile, classico per forma e contenuti, di cui forse non si sentiva la mancanza, ma che offre un intrattenimento piacevole e artisticamente ineccepibile. Il primo western dei fratelli Coen non aggiorna certo il genere, ma ne è un’ottima rivisitazione, nostalgica, cinefila, si può dire anche manierista: c’è tutta la passione degli autori per un cinema classico che vive sotto naftalina, da cui riprendono l’aura mitica e lo spettacolo dell’America violenta, rinunciando alla loro (po)etica, all’humour nero, alla follia geniale dei loro precedenti film. Ma il gusto estetico, la raffinatezza formale, la precisione maniacale per i dettagli, ne fanno non solo un grande film, ma un tassello importante nel loro itinerario cinematografico, nel loro modo di vedere e filmare l’America.
Forse migliore del suo precedente, “Il Grinta” dei Coen è sicuramente più cupo, più veloce, più compatto, più ironico anche. Il film di Henry Hathaway era una commedia di azione costruita sul narcisismo gigioneggiante di un John Wayne squisitamente sopra le righe: Jeff Bridges non è meno grande, con la benda sull’altro occhio, più duro, più cinico, più realistico. Lo circondano due grandi star (l’ottimo Matt Damon e Josh Brolin) e la sorprendente quattordicenne, esordiente assoluta, Hailee Steinfeld.
10 nomination all’Oscar, tutte a vuoto.
VOTO: 3,5/5