di Roberto P. Ormanni
Quante violenze, quante offese, quanti abusi avete dovuto subire. Quante infamie, quante provocazioni, quante aggressioni ancora patite. Ogni giorno, contro chiunque, siete costrette a lottare. Sembra essere così da sempre. Una vita di confronto. Confronto con il mondo, che è fabbricato dagli uomini; confronto con il tempo, che pare non voler mai lasciarvi spazio; confronto con le altre donne, alcune. Quelle che sembra faccino di tutto per calpestare, disonorare, svilire la vostra natura e il vostro spirito. Mentre voi, invece, dal contro vostro, semplicemente tentate di fare ciò che volete e potete fare, sempre e comunque, nobili e fiere, a schiena dritta, rendendo maestoso ogni piccolo gesto, anche il più semplice.
Qualcuno vorrebbe non farvi ricordare cosa siete. Qualcuno non lo sa, qualcuno non lo vuol sapere. Ebbene, tenete a mente cosa voi siete. E non solo l’8 Marzo, ma sempre.
Siete dolcezza e amore, e lo siete voi – e nessun uomo – perché siete voi che riuscite a portare in grembo la vita e la pace, con la stessa leggerezza di sempre. E siete anche morte e guerra, perché capaci di battervi e morire in difesa di un figlio come dell’orgoglio, trasportate dalla stessa commozione, in ogni caso.
Siete unità e tutto, esatto contrario della solitudine e del nulla, perché in voi risiede il vero senso di ogni azione: “Scoppieranno guerre per gli occhi delle donne”, scriveva Kerouac.
Siete terra e nido, voi più di ogni altra realtà, perché, riuscendo a sentire il cuore nell’esatto momento del bisogno, aprite le vostre braccia per accogliere chi è senza porto. Ma se volete, siete anche lontananza, sapendo rimanere straniere anche a chi crede di conoscervi.
Siete bellezza, poesia, musica, arte. Siete giustizia.
Siete cura, malattia, ispirazione, passione. Azione e riposo. Dubbio e risposta. Giorno e notte, luce e buio.
Siete cultura e storia. Siete fame e sete. Siete felicità e fiducia. Entrata e uscita.
Siete sogno. Silenzio e parola. Scienza. Siete lotta, memoria, destino, coraggio.
Siete passato, presente e futuro. Per qualcuno passato, per qualche altro presente, per qualche altro ancora futuro.
Siete mamme, sorelle, figlie, nonne, zie, cugine, nipoti.
Siete religione e siete Madonne. Fede e casa.
Siete una Domenica d’estate al Sud.
Siete resistenza.
Siete tutto ciò che ci rimane del Paradiso Terrestre.
Siete libertà. Siete libertà.
Eppoi c’è ancora chi vi vuol comprendere. Perdonateli, non hanno ancora capito che le donne non si comprendono. Le donne si amano.