di Riccardo Pulcini
“Le donne non si comprendono, si amano”. E’ forse quanto mai appropriata questa frase di Oscar Wilde, per far intedere il modo più esatto di accostarsi all’universo femminile. Ed è quanto mai appropriato andare ad indagare nel giorno della festa della donna – con la dovuta cautela – l’essenza di quel complesso intreccio di passioni, emozioni e scompensi ormonali, che noi usiamo chiamare ‘donna’.
E’ impressionante vedere come, nel corso della storia dell’umanità, la donna abbia modificato radicalmente la sua posizione sociale e politica. Oggigiorno infatti la donna è ampiamente emancipata nei paesi al di sopra della cosiddetta ‘linea del benessere’. Ma non è sempre stato così, come ben sapete. Da un punto di vista prettamente sociale e poi politico, la frase di Eschilo ‘Il bene pubblico è interesse dell’uomo: guai se decide una donna’, ci fa ben intendere come venisse valutato il genere femminile al tempo di Atene, e della gloriosa Grecia.
Ma la donna ha saputo dimostrare al Mondo, quale fosse il suo reale valore. Ha saputo ritagliarsi spazi, lì dove di spazio non ce n’era a sufficienza, ha imparato a crearselo, lo spazio, nell’universo quotidiano, così come in quello sentimentale di ognuno di noi, quanto mai sfortunati e ingenui, uomini.
Le donne hanno un equilibrio tutto loro: danzano comodamente sul filo degli eccessi, nel bene e nel male, amano il tutto così come non rinnegano il niente. Personalmente, sono del parere che le donne abbiano un’affinità con i sentimenti senza pari. Non che siano più complesse di noi uomini, no. Esistono uomini che di complicanze psicologiche se ne intendono alla grande. Il punto, più che altro, è che le donne ‘sentono’ le cose in maniera diversa. Innanzitutto le sentono nettamente prima di noi uomini, ed è impressionante l’uso che riescono a fare dei propri occhi. Centri canalizzatori delle passioni più intense, delle emozioni più belle o più buie, spada pronta a ferire quando vogliono, carezza infinita quando credono.
Ha detto bene ancora una volta Oscar Wilde: “Gli uomini vorrebbero essere sempre il primo amore di una donna. Questa è la loro sciocca vanità. Le donne hanno un istinto più sottile per le cose: a loro piace essere l’ultimo amore di un uomo”. Ed è questo benedetto ‘istinto più sottile per le cose’ che le rende così adatte per questo Mondo, e così vulnerabili. Le donne sono esseri deboli, non che non si sappiano difendere, ma rappresentano quel tipo di bellezza fragile, quella da guardare da lontano, per paura di graffiarla, o per paura di rimanere graffiati. Le donne sono inequivocabilmente la prima espressione della bellezza sparsa in questo Mondo per volere di non si sa chi. E noi tutti, noi uomini in particolare, abbiamo il dovere di difenderla. Abbiamo il dovere di farle sentire protette nel nostro piccolo.
Grazie a tutte le donne quindi, per i vostri alti e i vostri bassi, per le vostre incertezze e le vostre sicurezze, per aver dato quel tocco di colore di vita che manca troppo spesso a questo Mondo.
“Le donne lo sanno che niente è perduto, che il Cielo è leggero però non è vuoto. Le donne lo sanno. Le donne l’han sempre saputo”. (L. Ligabue, ‘Le donne lo sanno’)