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“Non mi fermo di fronte a niente”

di Riccardo Pulcini

Non mi fermo di fronte a niente.
Neanche di fronte a me stesso.
Porto lo sguardo al di là del Cielo.
E’ lì che devo arrivare.
Sguscio via tra i rovi strazianti
di una foresta che è l’anima mia.
Sanguino,
ma sorrido.
Stringo forte i pugni:
devo andare avanti.
Contraggo i muscoli per non sentire dolore;
le vene urlano, si contorcono,
stringono l’anima come serpenti
pronti ad iniettare l’ultima dose del veleno fatale.
Attendo con impazienza il morso
mentre cerco con gli occhi
il Cielo nascosto tra i rovi.
Eccolo che arriva.
Un profondo torpore scende
tra gli anfratti del mio essere;
stringo i pugni più forte.
Sanguino più forte.
Lentamente l’anima s’accascia triste
ai piedi del cuore.
E dorme.
Con orrore vedo apparire nei miei occhi lo sgomento:
non trovo il Cielo.
Adesso, il veleno ha la meglio.
I muscoli s’arrendono,
dichiarano la sconfitta,
mentre si distendono.
Urla mi riecheggiano da dentro.
Come un fiore in primavera,
ch’è sopravvissuto all’inverno,
lentamente s’aprono i pugni.
Sorrido:

V’era il Cielo dentro.