di Roberto P. Ormanni
Dalle colonne del Corriere del Mezzogiorno in edicola il 12 ottobre, Luigi De Magistris, europarlamentare dell’Italia dei Valori, ha accusato in modo diretto Vincenzo De Luca.
Non è la prima volta che l’ex pm rivolge la sua sfiducia nei confronti del sindaco di Salerno. Già a Roma, il 6 febbraio, De Magistris si dichiarò contrario alla candidatura di De Luca per le elezioni regionali in Campania. “LItalia dei Valori – spiegò l’europarlamentare – non è un partito che si può permettere di candidare gli inquisiti. De Luca è sotto processo”.
Nell’intervista concessa al Corriere, De Magistris ha definito il sindaco di Salerno un “Pinocchio della politica”, lamentando la sua mancata rinuncia alla prescrizione (promessa in campagna elettorale) per il processo sullo stoccaccio dei rifiuti.
A criticarlo, ora, è lo stesso di Di Pietro, il quale afferma che il sindaco “non è stato uomo d’onore, avendo ingannato noi e il Partito Democratico”. Sul Corriere della Sera sono poi arrivate le prime autocritiche anche dai vertici dei democratici.
Riportiamo qui di seguito le dichiarazioni del sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, rilasciate oggi in un comunicato stampa ufficiale.
“Questa mattina ho dato mandato ai miei legali di procedere immediatamente alla querela per diffamazione nei confronti di Luigi De Magistris e di ogni altro responsabile, in relazione alle affermazioni contenute nell’intervista concessa dall’ex magistrato al Corriere del Mezzogiorno dell’edizione odierna.
Per amore di verità, tengo a ribadire che l’intervenuta prescrizione – niente meno che per una discutibile ipotesi di reato contravvenzionale risalente a dieci anni fa – non è stata richiesta né da me né dagli altri pubblici amministratori coinvolti in un contesto di grande emergenza che ha visto risolto il “dramma rifiuti” a Salerno ben prima che altrove. La mia difesa ha sempre richiesto il proscioglimento nel merito. Purtroppo il giudizio della Corte di Appello è sopraggiunto quando il termine prescrittivo era già maturato.
Chiarito questo, mi limito a ricordare che questa patetica campagna mediatica si avvale delle dichiarazioni di un personaggio che è stato censurato dalla Sezione Disciplinare del Consiglio Superiore della Magistratura (19.02.2008), sentenza poi confermata dalla Cassazione, con una serie di incolpazioni che fanno accapponare la pelle ai cittadini di questo Paese.
In particolare – cito testualmente dalla sentenza del Csm – al De Magistris è stato contestato di “avere gravemente mancato ai propri doveri di correttezza e rispetto delle norme anche regolamentari disciplinanti il servizio giudiziario adottate dagli organi competenti”. E ancora: “grave ed inescusabile negligenza”, anche perché, nel corso della sua attività, ha richiamato “procedimenti penali sforniti di qualsivoglia attinenza ai reati ipotizzati con conseguente illegittima diffusione dei relativi atti di indagine”. In altre parole: un perfetto esempio di che cosa non deve assolutamente fare un magistrato.
Auspico, quindi, che da oggi in poi si possa ritornare a parlare delle cose che veramente interessano alla gente, senza perdere ulteriore tempo con le beghe interne all’Itala dei Valori di Di Pietro”.
Vincenzo De Luca