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I falsi miti sulla Lega Nord – Umberto Bossi

di Bruno M. Criscuolo

“CACCEREMO I FASCISTI CASA PER CASA”
[cit. Umberto Bossi, Senatore, Fondatore della Lega Nord]

Al suo vero debutto in Parlamento nel 1992, la Lega Nord fu accostata dal settimanale francese di sinistra Le Nouvel Observatour, in un numero dedicato alle estreme destre europee, alla demagogia di Le Pen, all’estremismo nero di Jörg Haider, al secessinismo del Blok alla xenofobia di Schoenhuber, al populismo di Frey. E tuttavia, si spiegava, «la Lega rifiuta ogni assimilazione ai neofascisti, gioca su temi regionalisti venati di xenofobia». A dimostrazione di questa tesi vi è un celeberrimo intervento di Borghezio, ad un raduno di organizzazioni neofasciste e movimenti separatisti europei in Francia, in cui spiegava ai camerati come riportare il fascismo cammuffandolo da “movimento per l’autonomia regionale”. Tale episodio è stato riportato nel documentario “Camice verdi”.
Nel 1998 viene pubblicato e divulgato dal movimento l’opuscolo degli Enti Locali Padani Federali a cura di G. Mussa, Padania, Identità e Società Multirazziale. Secondo alcuni le idee in esso espresse, che ricalcherebbero i 70 punti antimmigrazione del Vlaamsblok, diverranno la prova di quanto la Lega Nord sia un partito xenofobo e razzista. Allo stesso opuscolo si richiamerà la storica M. Filippa, già autrice nel 1998 del volume Dis-crimini. Profili dell’intolleranza e del razzismo, quando sarà udita nel 2004 come consulente del Pubblico Ministero dal Tribunale di Verona nel processo, già citato nei rapporti dell’ECRI, che giudicherà colpevoli di incitamento all’odio razziale sei esponenti locali della Lega Nord.