di Rosalba Ferrante
“D’altronde tutti sanno che la Realtà è per coloro che non hanno mai guardato veramente il Cielo”.
Così si presenta “Anemos” (Gruppo Albatros Il Filo, € 11,50), la prima raccolta poetica del giovane napoletano Riccardo Pulcini, la cui penna, per i più acuti, non dovrebbe risultare di certo una novità tra queste pagine.
Il libro, in vendita da poche settimane, parteciperà a breve alle trasmissioni televisive “Se scrivendo”, “Bookshelf” e “10 libri”, in onda su “vival’ItaliaCHANNEL” canale SKY 879 e sarà presentato alla Fiera del Libro di Roma e di Torino, nonché presente nel catalogo “Nuove voci” alla Fiera Internazionale del Libro di Londra, Francoforte ed al Book Expo America. Il giovane Riccardo invece, appena diciotto anni e già vincitore del concorso “Tra un fiore colto e l’altro donato” indetto dalla casa editrice Aletti, verrà presto intervistato nella trasmissione “La luna e i falò”, in onda due volte a settimana su “Nuova Spazio Radio” FM 88.100.
Ma dov’è e soprattutto in cosa consiste l’efficacia di questi versi, ci si dovrebbe chiedere.
Quarantanove pagine e tanto altro ancora da poter e voler raccontare: questa è la grandezza e la potenza del verso, soprattutto se quello in questione è un verso giovanile.
Un linguaggio chiaro e diretto, quello che caratterizza la poesia di Riccardo, semplice e pulito, vagamente vicino a quello di Nazim Hikmet, ma privo di quella malinconia, di cui, lo sfortunato poeta turco, non poteva fare a meno. Ecco, con questo linguaggio, Riccardo rende evidente un simbolismo altrettanto forte, ottimista, quasi sfrontato, un contatto con la Natura continuo, ricercato e necessario.
Ebbene, tutto nei versi di “Anemos” è gioia di esistere, di esserci, plauso alla vita e all’amore. Anche nei momenti bui, quando i dubbi crescono fino a spaventare e la paura strozza il respiro, la battaglia è vinta ugualmente dall’ottimismo e dalla gratitudine per il presente che ci rende vivi, che fa la differenza: passato e futuro non sono altro che due dimensioni fugaci.
“Rido perché non v’è senso alle cose,
né a quelle passate, né a quelle future,
ma solo a quelle presenti”.
Anche il dialogo con se stesso è presente e costante, così come l’analisi introspettiva dei suoi stati d’animo e di ciò che lo circonda: un continuo ritrovarsi, abbracciare il mondo e la sua Bellezza.
“Ciò che è Bello è Arte e tutto questo è fonte di ispirazione: le donne sono la prima forma di Bellezza e di Arte di cui disponiamo in questo mondo”. L’ispirazione, dunque, è presa da tutto ciò che è Bello, o che è degno di essere chiamato tale, dai poeti maledetti e dalla musica di Wagner, dall’Arte in generale, di qualunque tipo essa sia.
La Realtà, dal canto suo, è sempre assente e priva di importanza, la Realtà e per gli uomini che non hanno fantasia.
“Urlo per la mia liberazione,
non cedo alla disperazione.
Non cedo alla tentazione di dare un senso alle cose.
Resisto”.
Tutte le poesie di Riccardo Pulcini pubblicate su “Terza Pagina”.