di Roberto P. Ormanni
Appena arrivato, di corsa e con il fiato corto, nella sala incontri della FNAC in via Luca Giordano, mi rendo conto di essere in ritardo: la platea è già gremita di gente, per trovare uno spazio bisogna strisciare, Gennaro Pasquariello sta già introducendo l’appuntamento della serata. Eppure sono in un ritardo cronometrico: tempestivo per sentire la presentazione sul piccolo palco dei Bandabrasileira, gruppo di musicisti divisi tra Napoli e Brasile, che oggi danno vita al loro disco di esordio, “Radio Bossa”, pubblicato dall’etichetta Irma Records. Quattordici tracce condensate in un nuovo progetto musicale, che propone una selezione di grandi successi (dagli U2 a Bob Marley fino a Marvin Gaye) rivisitati in chiave bossa, samba e batucada.
Nel momento in cui l’esibizione ha inizio mi ritrovo incantato dai suoni: accordi e ritmi simili a onde cullano la voce carezzevole dell’interprete del disco, Michela Montalto, che per l’esperienza si è adattata con versatilità a diversi generi. Vicino a lei, gli altri musicisti della Banda: il chitarrista brasiliano Arlen Azevedo, il batterista Enzo Pinelli, i percussionisti brasiliani Carcarà Lemos e Robertinho Bastos, il bassista Roberto Giangrande. E ancora: al piano Francesco Villani e Pino Tafuto, alla tromba Gianfranco Campagnoli. Assenti alla serata, ma presenti con il loro contributo nell’opera: Roberto Schiano al trombone, Dario Mennella al vibrafono, Raffaella Viscardi al violino, e Luciano Esposito alla batteria.
Proprio davanti all’ensemble, Carlo Gentiletti, produttore ed arrangiatore del disco, ha voluto sottolineare “il valore di artisti di primissimo piano” e ha ringraziato, non senza commozione, tutti i musicisti che hanno preso parte al lavoro.
Ruolo polivalente nella realizzazione di “Radio Bossa” è occupato, invece, dal cantautore Mimì De Maio (già fondatore di una label indipendente, “Radio Girotondo”), che per il progetto ha vestito i panni di co-produttore, chitarrista e interprete dell’unico brano italiano della raccolta, “Penso positivo”.
L’aria che si respira è leggera, il sorriso è corpo unico sul volto dei protagonisti: la Bandabrasileira suona, si diverte in maniera sincera, trasmette passione.
Non c’è tempo per pensare agli affanni, alle strade difficili da affrontare per portare lontano “Radio Bossa”. Non si tratta di illusione, di ottimismo candido. E’ speranza. La speranza della Bosa Nova, che, infondo, vuol dire “onda nuova”. L’onda nuova di cui si ha bisogno per migliorare le cose. L’onda nuova che cancella i dolori e lascia ancora credere. Credere nella musica e nella rivoluzione che questa porta. Credere “che tra il male e il bene è più forte il bene”.