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“La conoscenza umana” – Capitolo 7 ‘Fondamenti del principio di dominanza’

di Ferruccio De Prisco

Se la superiorità intellettiva è garante della subordinazione del prossimo all’animale uomo mentalmente dominante, è opportuno analizzare i mezzi che rendonopossibile ciò. L’intelletto eccelso rende l’uomo possessore della dote della corretta analisi e prevegenza del futuro. Ed é su questa dote che si fonda la superiorità di un individuo rispetto all’altro. L’agire nel presente in vista del futuro per i propri fini, analizzando i comportamenti e prevedendo le mosse del prossimo nemico, è condizione necessaria perché si possa venire a costituire un nuovo reggente. Perchè però si arrivi a questi livelli, v’è bisogno che l’individuo calcoli sulla base di una natura umana comune che funga da comun denominatore. Seppur tutte le menti nello “strato superiore” differiscano tra di loro, è altrettanto logico ritenere che il substrato umano garantisca assoluta uguaglianza processuale. Un uomo potrà affermare che un vestito sia bello o di dubbio gusto e sarebbe proprio nel relativismo che risiederebbero tutti quegli elementi appartenenti allo strato superiore. Dinnanzi ad una bellezza oggettiva, nessun uomo potrà replicare. Il fatto che non ci sia replica e che il pensiero sia condiviso da tutti, ci dimostra che ci troviamo dinnanzi ad un elemento del substrato umano. Ma se appartengono allo strato supeiore solo le forme relative, la realtà del substrato è ben più complessa. Quando affermiamo che negli avvenimenti storici non v’è nulla di nuovo, intendiamo che le stesse azioni si ripetono costantemente. Il fatto che si ripetano con frequenza, non è dettato dal caso, bensì da schemi mentali fissi umani che si ripropongono inconsciamente ogni qual volta l’individuo è posto dinnanzi ad una determinata situazione. Tutti gli uomini avranno paura dinnanzi alla morte, tutti gli uomini soffriranno della perdita dei cari e tutti gli uomini agiranno in maniere più o meno simili posti dinnanzi a determinati problemi. L’astuzia dell’individuo superiore consiste dunque nel saper archiviare le varie reazioni umane, collegando ciascuna di esse ad una data reazione di fatto. È proprio in questa circostanza che vale la regola secondo cui ad una data azione corrisponde una reazione uguale e contraria. Prevedere non è dunque arte di divinazione e mistica, ma capacità pratica e quasi scientifica che l’uomo superiore applica per raggirare il prossimo e dominarlo. Ci si potrebbe chiedere da dove nasca, allora, lo “strato superiore” e da dove tragga origine il relativismo umano. Esso trae origine dalle diverse esperienze che l’uomo fa nel corso della vita e dal diverso grado di insegnamento moraleggiante impartitogli nella prima fase dell’infanzia. Quando noi vediamo un bambino fare qualcosa che se fatta da un adulto sarebbe considerata assolutamente riprovevole, non ce ne curiamo affatto.
Un bambino fin dai primi anni d’età potrà manifestare espliciti istinti sessuali senza che essi possano essere condannati dal mondo degli adulti, a causa di una formazione mentale non ancora completata. È questa la situazione perenne degli animali, i quali, non possedendo ben poca intelligenza rispetto agli uomini, sono in perenne balia del loro substrato per tutta la vita. È dunque deducibile che i bambini sono la manifestazione chiara e limpida dell’esistenza del substrato comun denominatore umano. È altrettanto necessario pensare che gli adulti, invece, con le loro convenzioni e tabù, costituiscano l’affiorare sempre più predominante dello strato superiore, destinato a soppiantare il substrato. Il fatto però che il substrato venga soppiantato, non implica il suo non funzionamento, bensì la non consapevoelzza dell’uomo della sua esistenza. Quelli che io chiamo “substrato” e “strato superiore”, qualcun altro li avrebbe definiti “inconscio” e “conscio”.