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L’anima residua della commedia all’italiana: il valore e il contributo dei fratelli Vanzina

di Brando Improta

Uscirà il 7 Ottobre, in quasi 500 copie, “Ex 2 – Amici come prima” con Vincenzo Salemme, Enrico Brignano e tanti altri; la regia e la sceneggiatura sono curate dai fratelli Carlo ed Enrico Vanzina.
Ma chi sono questi due signori del cinema italiano? Figli dell’indimenticabile Steno (regista, fra gli altri, di “Totò a colori” e “Un americano a Roma”), sono spesso snobbati e liquidati dal pubblico più critico come gli autori del cinepanettone. In realtà non ne dirigono uno dal 1999 (anno di “Vacanze di Natale 2000”) e nella loro carriera hanno dimostrato più volte di essere bravi autori della commedia italiana e non solo.
Nelle loro pellicole migliori hanno dimostrato di saper dosare leggerezza e amarezza, inserendo nei loro personaggi e nelle loro storie una critica all’italiano medio più profonda di quanto si possa pensare. Sono tante le loro commedie memorabili, dallo storico “Vacanze di Natale” del 1983 ambientato a Cortina fino al più recente “La vita è una cosa meravigliosa”, dove hanno raccontato l’Italia delle intercettazioni e degli uomini di potere corrotti. Ma oltre a prodotti divertenti, i due fratelli hanno confezionato negli anni anche film di tutt’altro genere, sconosciuti al pubblico che li riconosce solo come padri di un cinema spesso definito “di cassetta”.
Hanno infatti girato un buon numero di thriller, tutti interessanti e degni di nota e che non sfigurano affianco a prodotti di maestri del genere come Dario Argento o Lucio Fulci: “Mystere” nel 1983, il cult “Sotto il vestito niente” nel 1986 (con il grande Donald Pleasence protagonista) e il suo sequel, arrivato in sala nel 2010, “Tre colonne in cronaca” (con uno degli attori italiani più bravi di sempre: Gian Maria Volontè) e “Squillo” nel 1996.
Nel panorama della commedia italiana odierna, sono gli unici, credo, che riescono a ricreare lo spirito dei vecchi capolavori girati da maestri come Dino Risi o Mario Monicelli (non a caso, Carlo Vanzina, era il suo aiuto regista nel primo indimenticato “Amici miei”), riuscendo a regalare risate grasse con situazioni e personaggi spesso cinici, che ricordano molto da vicino gli esempi lasciati indelebili nel tempo da Alberto Sordi o Ugo Tognazzi.
Ancora oggi, dopo quasi quarant’anni di carriera, campioni di incassi, andrebbero finalmente rivalutati da quella parte del pubblico che si ostina a denigrarli spesso senza conoscere tutti gli aspetti della loro smisurata filmografia; spettatori che s’improvvisano critici basandosi di solito sui cosiddetti cinepanettoni, la maggior parte dei quali nemmeno scritti da loro.
Carlo Vanzina, alla regia, e il fratello, Enrico (soggettista e sceneggiatore), hanno fotografato nel tempo (e continuano a farlo) un’Italia di piccoli imbroglioni, di sognatori senza speranze e di ladri dal cuore d’oro, così come ne abbondano in realtà nel nostro paese, dimostrando spesso il lato buono e addirittura eroico di ogni italiano comune.
Quasi impossibile sarebbe ricordare tutti i loro film, mi limiterò a citarne alcuni nella speranza che, leggendo, qualcuno decida di rivedere queste piccole perle del cinema italiano degli ultimi anni: “Yuppies – I giovani di successo” (campione d’incassi nel 1986), “Piedipiatti”, “Io No Spik Inglish”, “Il pranzo della domenica” (nominato a due nastri d’argento per le interpretazioni), “In questo mondo di ladri” e il recentissimo “Un’estate al mare” dove uno straordinario Gigi Proietti regala quella che forse è la perfomance più comica e divertente in un film italiano degli ultimi anni.
Nel futuro di questi due grandi autori (oltre al già citato “Ex 2”) c’è la sceneggiatura del prossimo film di Natale diretto da Neri Parenti, che sarà un ritorno alle nevi di Cortina e una comicità meno volgare e più improntata sulla critica di costume: chissà che non riescano a resuscitare il genere del cinepanettone, da loro inventato ventotto anni fa e abbassatosi ultimamente, sia come qualità che in termini di incassi.
Una cosa è certa, dopo aver lavorato in coppia ad oltre sessanta pellicole, tra film e fiction televisive, i fratelli Vanzina meritano sicuramente una rivalutazione e un posto nella tradizione della grande commedia italiana.