di Riccardo Pulcini
Odo il rumore di un cuore rotto,
la canzone eterna
che cantano i fiori al Cielo.
Odo il rumore del mare
che raggiunge luoghi sconosciuti,
quando decide di far
l’amore con la pioggia settembrina.
Ora, impongo al mio orecchio
di ascoltare dentro:
suono o rumore a me noto, non odo.
Tutto è ascoso alla legge del suono.
E il mio animo, come in preda all’assenzio,
è disposto assorto a contemplare il Cielo,
musicante del silenzio.