di Giovanni de Francesco
Dieci giorni di sospensione e di mancata retribuzione a partire da lunedì 18 Ottobre. Questa la sanzione disciplinare arrivata stamattina, sotto forma di lettera, nei confronti di Michele Santoro da parte della Rai, causa l’ormai celebre “vaffan’bicchiere” della prima puntata della stagione con cui il conduttore di Annozero mandava platealmente a quel paese il direttore generale Rai, Mauro Masi. Immediate le reazioni da entrambe le parti. La sanzione, commenta Masi, è semplicemente frutto di “un uso del mezzo televisivo a fini personali, con un attacco diretto e gratuitamente offensivo al dg per una circolare a garanzia dell’equilibrio all’interno dei programmi di approfondimento informativo, che è stata approvata dal Cda”, ed il cui fine non è riconducibile “a nessun tipo di censura o attentato alla libertà d’informazione”. Fulminea è però la reazione del conduttore di Annozero, il quale, con una lettera indirizzata al presidente e al Consiglio d’amministrazione della Rai, fa sapere che reagirà con tutte le sue forze in ogni sede, definendo il provvedimento “di una gravità inaudita e un vero attentato alla televisione di fronte al quale ognuno deve assumersi le proprie responsabilità”, e sottolineando come una punizione nei suoi confronti “si trasforma così in una punizione per il pubblico, per la redazione, per gli inserzionisti, per la Rai”. Commenti sulla vicenda arrivano, però, da tutto il mondo della politica. Se Giorgio Lainati (Pdl) difende la decisione presa dal Dg Rai, diametralmente opposto è il commento dei finiani, i quali ritengono che “se a Santoro sono stati dati dici giorni, Minzolini ne merita trenta”.
Già si fa sentire, in ogni caso, la protesta del web. In prima fila l’Associazione Articolo 21 e il Popolo Viola che invitano, con un breve comunicato, “tutti i cittadini che hanno a cuore il pluralismo e la libertà a tenere la televisione spenta nei giorni di giovedì 21 e giovedì 28 dalle ore 6 alle 24, per ribadire che i diritti alla critica e al dissenso sono valori fondamentali della democrazia.”