di Ilaria Giugni
Borgo Sabotino, nei pressi di Latina, pochi giorni fa è stato teatro di un raid mafioso. A farne le spese è stato il villaggio affidato all’organizzazione Libera nel 2011, messo a nuovo dai volontari, che negli scorsi mesi avevano lavorato duramente per farvi partire le iniziative antimafia.
Il bene, confiscato per abusivismo edilizio ad un pescatore nullatenente, è stato danneggiato gravemente la notte del 22 ottobre da un commando di dieci ignoti.
Quanto avvenuto è estremamente grave, ma concede di soffermarsi a ragionare sulla percezione del fenomeno mafia al Centro-Nord.
Il Villaggio della Legalità di Borgo Sabotino può rappresentare un simbolo, dal momento che troppo spesso si fa l’errore, quando si parla di criminalità organizzata, di circoscrivere il fenomeno al Meridione. A rigor di logica, Latina non avrebbe dovuto costituire un bersaglio per le organizzazioni criminali, eppure così non è stato. D’altronde, l’errore sta nel considerarsi esenti dal morbo, nell’ignorare che nel Lazio sono stati 482 i beni confiscati alla mafia.
La confisca di un bene è certamente la risposta più importante al bisogno di legalità di una terra, contemporaneamente investe la popolazione locale di responsabilità e offre speranza.
I volontari di “Libera- associazioni, nomi e numeri contro le mafie” e di tutte le altre associazioni prestano le loro energie ed il loro tempo, sottraendoli ad altro, perché convinti del proprio diritto ad una terra più pulita, all’appagamento del bisogno sempre più forte di legalità, che non più solo le regioni del Sud sentono come una necessità.
Ogni giorno i volontari ci mettono la faccia, escono allo scoperto assieme, armati di solo coraggio e buona volontà, portando avanti la propria ricerca della felicità.
Coloro che, invece, hanno devastato il villaggio di Borgo Sabotino hanno agito nel buio della notte, strisciando come larve. Hanno avuto bisogno di brandire armi, perché non hanno trovato migliore ragione della violenza per far valere il proprio pensiero.
Coloro che hanno calpestato i sogni di tutta una Terra non sono che dei vigliacchi.
I volontari di Libera, però, non si piegano al destino imposto dai forti, sono pronti a ripartire. Sanno che lo devono a loro stessi, alla regione che abitano.
Che i vigliacchi continuino a nascondersi nel buio della loro cieca violenza senza ragione. Domani, a Borgo Sabotino, è una nuova giornata di sole.