di Riccardo Pulcini
Ho ricevuto in dono una spada di luce
per difendermi dal buio che ovunque mi assale
e per squarciare cuori come castelli di bianco opale,
nel silenzio di un Cielo che piano, cade.
Incido ferite come Sole che arde,
con la mia spada che tace, il vento come il male.
E il Tempo ora si fa più sottile
e finisce nell’abisso che lento schiude.
Il vuoto si riempie di un Mare che è Cielo, lacrima
che esplode come urlo dagli occhi,
e lentamente scompare, e quasi soffoca.
Ho ricevuto in dono una spada di luce eterna,
affilata come un pensiero, leggera come il vento che adesso tocchi.
Questa è Excalibur, questa, è la mia anima immortale.