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Quando la violenza diventa cronaca

di Enrico Massa

Analizzando le notizie di cronaca degli ultimi tempi, il quadro che ne uscirebbe sarebbe alquanto demoralizzante. L’altra sera, nel milanese, un tassista, dopo aver accidentalmente investito un cane, è stato brutalmente malmenato da un gruppo di giovani, irati per l’accaduto. L’uomo si trova tutt’ora in coma e la polizia ha dovuto seguire lunghe e difficili ricerche prima di trovare qualcuno disposto a comunicare i colpevoli: sono molti i casi di omertà nel quartiere. A Roma, in seguito ad una lite per una fila alla biglietteria, una donna è stata colpita con un pugno da un ragazzo. Le sue condizioni sono gravi e una delle cose sconcertanti è che nessuno, pur vedendo la donna stessa sul pavimento della stazione, le abbia prestato soccorso. A Napoli, pochi giorni fa, un commerciante cinese è stato colpito con una scopa in pieno volto a causa di una lite: sembrava che non avesse dato resto ad un cliente. I connazionali della vittima si sono sentiti legittimati ad infliggere una punizione all’assalitore e solo l’intervento delle forze dell’ordine è riuscito a fermarli. Ho citato solo alcuni esempi, ma purtroppo questo genere di notizie si trova ormai ogni giorno. Pare che oggi la soluzione più diffusa per risolvere anche il più piccolo contrasto sia diventata la violenza, una violenza gratuita e senza scrupoli. Uno degli aspetti senz’altro più rilevanti di queste vicende è che ne sono artefici persone normali, “onesti” cittadini, e non malviventi abituati al crimine. Persone che hanno deciso e voluto farsi giustizia da sé, senza nessun criterio né limite, se non quello di una vendetta cieca e spudorata. Le leggi vanno bene, ormai non c’è pressoché nulla che non sia regolato da qualche norma. Dunque, le cause di questa brutalità sono date da un sempre crescente soggettivismo, che ci porta a considerare noi stessi come gli unici in grado di rendere giustizia ad un danno inflittoci. La violenza si è lentamente insinuata nella vita di tutti i giorni, e le dispute sfociano sempre più frequentemente in episodi di assoluta inciviltà.
Dovremmo imparare a saper regolare le nostre reazioni di vendetta e ad affidarci a mezzi più civili della giustizia privata. Dopotutto credo che un piccolo sentimento di civiltà albeggi ancora nei nostri animi del terzo millennio.