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“Crepuscolo”

di Riccardo Pulcini

E infine il tramonto trovò un senso
a se stesso, che non si perdesse
nel buio che s’infilava tra una stella
e un’altra.
Infine, gli occhi cercarono
e gli occhi trovarono;
il cervello chiese
e il cuore rispose.
Dove prima v’erano ossa,
v’è adesso cenere che si attacca alle dita,
come un sogno che si attacca alla vita.
Fiori recisi lentamente sorgono
da i resti dello spirito
e sfidano il tempo.
Fiori recisi lentamente periscono
per l’assenza d’un bocciolo
in cui racchiudere lo spirito di un Mondo eterno.
E infine la Notte trovò un senso
a se stessa, che durasse anche dopo
l’ultimo bagliore dell’ultima stella
intrappolata dall’universo nella cintura d’Orione:

L’alba.