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Una storia lunga quattordici canzoni: i Coldplay tornano con Mylo Xyloto

di Giacomo Palombino

Dopo un successo planetario che ormai da anni li porta in cima alle classifiche di tutto il mondo, i Coldplay sono tornati da qualche settimana con il loro nuovo album, “Mylo Xyloto”. Composto da quattordici brani, fra cui “Every Teardop is a Waterfall” ascoltata già la scorsa estate e il successo preannunciato “Paradise”, le nuove composizioni firmate da Chris Martin e compagni stanno ricevendo, come è solito in questi casi, giudizi differenti, dai più critici a quelli maggiormente positivi.
La mia impressione a riguardo è stata: “È un prodotto molto Coldplay”. Il punto sul quale bisogna ragionare è questo. Alcuni di voi forse ricorderanno dei miei pareri riguardo la musica dei fratelli Gallagher, e in parte posso dirvi che anche quest’altra band inglese, cadendo nel peccato più ricorrente per i compositori di musica moderna, è estremamente ripetitiva, sicuramente non dotata di una fantasia degna di rispetto.
Ma questo è tanto un difetto quanto può essere un pregio. È qui che la critica si divide nel giudizio. Per molti sicuramente è stancante ascoltare quella che io stesso ho definito la “solita cantilena”: è vero, la stessa struttura musicale si ripete nella maggior parte dei pezzi dei Coldplay, il loro sound non è cambiato affatto nel corso degli anni se non in rarissimi casi. Ma devo ammettere, cari lettori, che la band inglese non dispiace affatto.
Avete mai sentito dire “Quel calciatore è una sicurezza!”? Per sicurezza si intende, nel caso preso in considerazione, la certezza che la prestazione del giocatore non deluderà, che lui andrà a fare proprio quello che i tifosi si aspettano. Per i Coldplay vale lo stesso. Chi è un loro fan desiderava esattamente queste canzoni, si aspettava proprio “Mylo Xyloto”, così come è venuto fuori; perché la band inglese di cui stiamo parlando nasce e vive di quei violini e sintetizzatori, di quel ritmo essenziale ma trascinante, di quella voce acuta e sensibile che li caratterizza. Stesso identico discorso fatto per gli Oasis: in entrambi i casi siamo di fronte ad un vero e proprio marchio di fabbrica, marchio direi indelebile ma che piace, e ciò che piace nella musica funziona.
La mia posizione a favore dei Coldplay è dovuto al fatto che, grazie a loro, ho riscoperto il piacere di comprare e gustare un album proprio come se stessi leggendo un libro. Provate ad ascoltare di seguito tutte le tracce del cd: vi accorgerete che la sequenza scelta dei brani è particolarmente intelligente, riesce a coinvolgere e catturare l’ascoltatore, il quale difficilmente si stanca e rifiuta un secondo ascolto. Siamo di fronte ad un vero e proprio mix degno dei migliori DJ. Diverso è se parliamo del singolo brano: nessuno dei quattordici entusiasma particolarmente, o per lo meno non al livello di altri successi del passato come “Yellow” o “Viva la Vida”. Ma nel suo complesso “Mylo Xyloto” è un buon prodotto. Le statistiche dicono che dopo un boom di vendite iniziali gli acquisti sono un po’ calati, ma a questo hanno provveduto i discografici, che hanno giustamente pensato di lanciare l’album poco prima di Natale.
Forse il livello non è quello di “X&Y” o “Parachutes”, ma in ogni caso i fan stanno apprezzando, e lo dimostra il terzo posto di “Paradise” nella classifica di iTunes. Continuate così Chris e compagni, i vostri fan sono pronti da tutte le parti del mondo per assistere al nuovo tour, sperando che sia entusiasmante proprio come il “Viva la Vida tour”, tenutosi ormai due anni fa.