di Roberto P. Ormanni
Storicamente, il “Decumano del Mare” era la strada di Napoli più vicina al mare, quella che permetteva, attraverso una serie di scalinate e vicoli, la discesa verso il porto antico. Il decumano era uno snodo fondamentale, sia per i marinai sia per i viandanti, e rappresentava un cuore pulsante della città, svolgendo funzioni di servizio nelle sue piazzette: dal mercato a Largo Banchi Nuovi, alla chiesa di piazza San Giovanni Maggiore, fino ai luoghi di accoglienza a Piazzetta Teodoro Monticelli e a Santa Maria la Nova.
Nei tempi più recenti, invece, il Decumano sembrava aver perso ogni valore, dimensione o interesse, restando all’ombra del Decumano Maggiore di via Tribunali e nell’assoluto abbandono sociale.
Nel 2005, l’associazione Arteteka presentò il progetto “Centro di Gravità Permanente”, un evento che si prefiggeva di risollevare lo spirito del Decumano del Mare attraverso eventi periodici, partecipazione territoriale e coinvolgimento di forze produttive. La manifestazione fu proposta per due edizioni, prima di uno stop durato cinque anni. Oggi, però, il “Centro di Gravità Permanente” ha ripreso vita e la manifestazione, con il patrocinio morale della II Municipalità, si muove con un vento di aspettativa sotto uno slogan chiaro: “La cultura e la partecipazione come strumento di riappropriazione delle strade e delle piazze”.
Dopo un primo incontro svoltosi il mese scorso, giovedì 12 gennaio avrà luogo la seconda tappa del progetto. “Centro di Gravità Permanente”, infatti, spera di poter essere un appuntamento a cadenza mensile oltre che una festa volta a far rivivere le potenzialità del Decumano attraverso eventi culturali e artistici. “Manifestazioni come questa rilanciano una parte del territorio”, dichiara Francesco Chirico, presidente della II Municipalità, “Grazie a queste iniziative culturali si riempiono luoghi di arte sottraendoli al degrado urbano e sociale”.
Il programma della giornata di giovedì prossimo partirà alle ore 19 e si svilupperà con una serie d’iniziative in contemporanea lungo tutto il Decumano del Mare.
Largo Banchi Nuovi, dichiarato dalla nuova giunta De Magistris “teatro stabile di strada” , ospiterà il “mercato di gravità”, un mercato dedicato agli artigiani, agli artisti, al “recicled” e al’usato. Dopo uno spazio dedicato ai bimbi con il progetto “Nati per leggere” e a conclusione dello spettacolo “’A Napoletana” del Vico Pazzariello, sarà allestita una tavolata al centro della piazza per una cena sociale. Dalle 21, la piazza sarà un “open stage” per tutti gli artisti di strada che vorranno esibirsi. Proprio agli artisti di strada, il Centro di Gravità Permanente dedica la “green zone art”, una vetrofania che sarà “adottata” da tutti i commercianti che vorranno indicare la loro attività come un punto dove gli artisti saranno accolti come risorsa fondamentale.
A Santa Maria la Nove, invece, la musica sarà affidata ad alcuni mc e dj napoletani della scena reggae: Mr Dill Lion Warrior – Bellavista Sound – No Gun hi fi – Jah Bless Sound – Roots Natty Love, Napoli Roots Foundation, dj Abou saranno gli interpreti di “Reggae in the street” progetto ideato e coordinato da “Jibbosuond”.
Infine, in piazza San Giovanni Maggiore, dalle 21 prenderà il via il “Festival del Pennello emergente” che prevede un “live painting” del writer napoletano Gennaro Near. Ad ogni tappa dell’evento, infatti, alcuni artisti effettueranno opere sul momento, che saranno poi esposte, a luglio, in mostra lungo il Decumano del Mare e messe all’asta. In contemporanea, nella piazza sarà allestito un palco, dove si alterneranno i cantautori Tommaso Primo, Monica Riccio e Micaela Tempesta. A seguire, la prima ufficiale della nenoata “roots rock reggae orchestra” napoletana, “Napoli Rockers Syndicate”. La conclusione è affidata, invece, al Duo Mimatto che presenterà lo spettacolo “Sketch e Scotch”.
“Tutto questo rappresenta per noi un lento e costante procedere verso il cambiamento”, spiega Fabrizio Caliendo, ideatore del progetto, “E’ un cammino che deve essere condiviso, in primis dall’amministrazione che deve dare valore a queste iniziative”. Poi aggiunge: “Bisogna credere di poter fare ‘impresa’ con la cultura”.