Tutti sognano di poter, prima o poi, viaggiare nel tempo: chi per poter visitare epoche del passato affascinanti e che riempiono di curiosità (il giurassico con i suoi dinosauri, il medioevo pieno di cavalieri e streghe, la rivoluzione francese e il regno del terrore, gli anni sessanta e Berlusconi con i capelli suoi!), chi solo per poter andare nel futuro e vedere in anteprima i propri cambiamenti (sarò sposato con la stessa ragazza di adesso o sarò diventato gay ? Mi manterrò in forma e sarò ancora giovanile o viceversa sarò grasso e con le emorroidi ? Avrò un buon lavoro e sarò ricco o viceversa mi rivedrò steso in un vicolo con un piattino tra le dita ?) e chi soltanto per farsi i cazzi degli altri (antenati o pronipoti che siano).
Penserete che io sia impazzito, invece no: tutto questo sproloquio è per presentarvi una saga che non ha eguali nel cinema di genere fantastico. Dimenticativi di quel maghetto con la cataratta che risponde al nome di Harry Potter e ripescate una trilogia che in questi giorni ha compiuto il venticinquesimo anniversario dall’uscita del primo capitolo: “Ritorno al Futuro”.
“Ritorno al Futuro” era una trilogia di film che parlava di viaggi nel tempo, e non compiuti nel più classico dei modi (con qualche enorme macchinario fantascientifico, per esempio) ma bensì con una macchina sportiva: la DeLorean DMC-12. La DeLorean è stata l’unica automobile mai prodotta dalla sua fabbrica originaria, ciò nonostante è rimasta nell’immaginario collettivo grazie a questi tre film.
I protagonisti erano il giovane Marty McFly ed il suo amico dottore, nonché inventore della macchina del tempo, Emmett “Doc” Brown. Ora, stare a parlare di un film semplicemente magnifico (e degli altrettanto validi sequel) sarebbe inutile visto che, in occasione dell’anniversario, il primo capitolo uscirà nuovamente al cinema per un giorno solo, il 27 ottobre, e a Napoli sarà possibile vederlo al Modernissimo.
Vi consiglio vivamente di andarlo a vedere, prenotate i biglietti, perché raramente si può assistere ad un film capace di trasportarci all’interno di un’avventura fantastica, che ci permetterà di sognare viaggi fantastici attraverso i secoli. Giusto per dare qualche dato tecnico, i tre film erano diretti da Robert Zemeckis (“Forrest Gump”; “Chi ha incastrato Roger Rabbit?”; “Le verità nascoste”) e l’ammontare dei loro incassi è stato vicino al miliardo di dollari. Il primo film porta i protagonisti indietro nel 1955, il secondo in avanti nel 2015 e il terzo nuovamente a ritroso fino al 1885. A lungo si è pensato di dare un quarto sequel a questa saga tanto amata, purtroppo però il suo protagonista, Michael J. Fox, soffre di una bruttissima malattia: il morbo di Parkinson.
Sarà questa sua condizione (e il suo continuo apporto di danaro alla ricerca contro questo morbo) che nel tempo mi ha portato a ritenerlo uno dei più grandi personaggi dello spettacolo, sicuramente un incurabile ottimista che non si arrende mai, un po’ come il Marty della saga che lo ha portato al successo. Se cercaste sul web in questi giorni, trovereste su Youtube un video di una speciale comparsata, in un programma americano, da parte di Fox, accompagnato dall’altro protagonista, Christopher Lloyd, cosicché coloro che già conoscono e sono fan di “Ritorno al Futuro” potranno vedere gli interpreti ai giorni nostri.
Per tutti quelli che, invece, non conoscono ancora la saga, insisto nel volerli portare al cinema mercoledì prossimo. Potrebbe capitare anche a voi di rimanere incantati di fronte ad un film dal divertimento assicurato, dalle ottime interpretazioni, dalla colonna sonora orecchiabile e memorabile, dalla regia perfetta e dalla sceneggiatura frizzante e piena di ironia che racconta situazioni avvincenti.
Insomma, si tratta di un film senza età. E se vi dovesse capitare di vederlo, e di pensare che non vi sia piaciuto, allora vi consiglio di non leggere più i miei articoli perché vi intimo di smetterla qui con il cinema. A tutti quelli che, invece, piacerà auguro Buona Vita.
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