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I falsi miti della Lega Nord – Umberto Bossi/2

di Bruno M. Criscuolo

“NON HO MAI DOVUTO CHIEDERE SOLDI O FAVORI A BERLUSCONI. CREDO DI ESSERE L’UNICO IN ITALIA”
“E’ chiaro che le banche piu’ grosse del Nord avranno uomini nostri a ogni livello. La gente ci dice ‘prendete le banche’ e noi lo faremo”

[cit. Umberto Bossi, Senatore, Fondatore della Lega Nord]

Il caso della Credieuronord:
Si parte con due sportelli, uno a Milano e uno a Treviso e la tesoreria del Comune di Erbusco, in Franciacorta. Dopo tre anni la situazione è disastrosa: il bilancio 2003 si chiude con 8 milioni di perdite e 12 di sofferenze su 47 di impieghi. Anche frutto di una tecnica creditizia discutibile: la metà delle sofferenze fanno capo a soli cinque soggetti. Tra cui la società Bingo.net che ha
tra gli amministratori l’allora sottosegretario leghista Balocchi e un paio di parlamentari sempre del Carroccio. Per correre ai ripari viene abbattuto il capitale sociale da 13,7 a 5 milioni di euro. Ma non basta, perché le regole di Bankitalia parlano di un capitale minimo per le banche di 6,5 milioni. è necessario un aumento di capitale da 1,2 milioni, ma l’ appello va deserto e devono intervenire di tasca loro i parlamentari leghisti. A guidare il salvataggio, arriva il segretario della Lega Nord, Giancarlo Giorgetti, che prima chiede aiuto alla Popolare Milano e poi va in cerca di sponde politico-finanziarie più alte. Arriva così a Gianpiero Fiorani, allora amministratore delegato di una Banca Popolare di Lodi in ascesa. Lui, su sollecitazione – sostengono i maligni – dell’allora governatore Antonio Fazio, rileva tutto, debiti compresi, per 2,8 milioni. E fa calare una pietra tombale sulla vicenda.