di Lisa Davide
Divisi: un respiro e mille domande.
Dove stanno andando i tuoi occhi e quello che hai visto
e le tue mani e quello che hai fatto,
la tua bocca e quello che hai detto?
Ed io qui
e tu, dove?
E perchè? E come?
Io ci sono e tu no.
Io ci sono o tu no?
Ma che vuol dire esserci?
E quando non avrò neppure le tue dita
non saprò più a cosa attaccarmi.
Al di là di tutto
c’è e ci sarà il vuoto e il silenzio,
e la mente, come un ago ad intrecciarli.
Non è la mia storia
non è la tua,
è quella di tutti.
è il senso che se ne va,
è l’orrore che resta
a coprire il mondo.
E non c’è resto
perchè non ci sei tu,
sostanza, essenza, fibra, ossigeno, fuoco.
Il male di essere
e di non essere più.
Incomunicabilità
dolorosa
di chi sta lontano e a metà.
Uno di qui, l’altro da là.
Cosa si decide?
La vita?
La morte?
Tutte e due?
Nessuna?
Scegliere e accettare.
Meccanismo e compromesso.
Accontentarsi come, quando e perchè.
Nascere, crescere
fino a quando.
Un bambino, una favola.
Senza lieto fine che vita è per lui?
Non scrivo nè storie nè favole.
Non ti tradisco però
perchè
mentre il mondo si copre di orrore,
oggi tu sei la mia poesia:
questo è il tuo miracolo.
Sei nel mio cuore
sei dentro di me
non so come,
non so perchè.
Stai tranquillo
che da ora
non ti lascerò mai.