di Luca Ciaramella & Lorenzo Mineo
Composta nel 1932 da Luigi Pirandello, “Trovarsi”, commedia in scena al Teatro Mercadante di Napoli dal 21 Marzo al 1 Aprile, espone il dissidio interiore caratteristico dell’attore teatrale, rappresentato dalla contrapposizione di chi per mestiere è chiamato a conferire una tale moltitudine di personalità ai personaggi, da trascurare la propria.
E’ questo il caso di Donata Genzi, personaggio protagonista della commedia interpretato da Mascia Musy.
Attrice dal rinomato successo, la Genzi, fuori dal palcoscenico, vive in prima persona un perpetuo senso di smarrimento. Dotata di un evidente talento nel fare proprio il carattere del personaggio interpretato, al termine dello spettacolo Donata è incapace di riconoscere la donna che è in lei, scontrandosi continuamente con l’immagine dell’artista. Criticata dai restanti personaggi, che, animati da un bigottismo tipicamente borghese, la accusano di essere del tutto priva di sincerità, l’attrice sopperirà alla mancanza di individualità incontrando Elj Nielsen (Angelo Campolo), l’impavido nipote del conte Gianfranco Mola (Giovanni Moschella).
Donata, attrata dal carattere audace del giovane, trova in questo elementi opposti e complementari alla propria indole: se infatti l’attrice, afflitta da un senso di estraneità alla vita reale, è alla ricerca di un’ intimità perduta, Elj, d’altro canto, le confessa il desiderio di fuggire dalla dimensione intima della sua famiglia, troppo opprimente e morbosa, dedicandosi all’avventura.
Presa da un sentimento di curiosità nei confronti del ragazzo, Donata decide di imbarcarsi con lui alla vota dell’avventura. Presi di sorpresa da una tempesta, i due sono coinvolti in un naufragio che renderà il loro rapporto acora più indissolubile. Ritrovata, dunque, la spensieratezza perduta, Donata trascorre i suoi giorni con Elj, finchè il fragoroso richiamo del palcoscenico non si farà così intenso da costringerla a tornare sulle scene, deludendo le aspettative del giovane. Elj, rivedendo nella rappresentazione teatrale gi stessi gesti che considerava propri della loro intimità, abbandonerà bruscamente la sala nel mezzo di uno spettacolo di Donata, sentendosi preso in giro, lasciando il loro rapporto appeso a un filo.
Capitanata dai due registi Enzo Vetrano e Stefano Randisi, la compagnia palermitana del Teatro di Messina si rivela all’altezza della commedia, capace di vestire i panni di personaggi tipicamente pirandelliani, dunque con un’ articolata personalità e una profonda caratterizzazione psicologica.
Lo spettatore, rapito dallo spirito della rappresentazione, immerso nella scenografia e nei costumi di Mela Dell’Erba, non può ignorare il grande monito che Pirandello ci lascia: laddove la vita reale si presenta all’uomo in tutta la sua assurdità, l’arte si trasforma nel grandioso tentativo di restituire sensatezza al mondo.