ERCOLANO (NAPOLI) – Ercolano, corso Resina 62, quella che per anni è stata la dimora del boss Giovanni Birra dall’aprile del 2009 è la sede di Radio Siani, web radio anticamorra intitolata al giovane cronista Giancarlo, ucciso dai clan nel 1985.
Nella redazione, originaria cucina dell’abitazione del capoclan, campeggia uno striscione che recita “Le idee non si fermano con la paura”. E’ un cimelio: il 21 novembre del 2009 i ragazzi di Radio Siani organizzano una manifestazione contro il potere arrogante dei clan, così nasce la prima diretta.
L’idea della radio viene quasi naturale: è un mezzo invasivo, entra prepotentemente nelle case, stimola il passaparola. Non è sentito dire, è qualcosa di tristemente noto per la città in provincia di Napoli: un’altra emittente, Radio Nuova Ercolano, per anni aveva veicolato messaggi dalle celle dei boss all’esterno delle carceri.
Dalle ceneri di questa esperienza nasce Radio Siani (www.radiosiani.com). La web radio è pensata per trasmettere un messaggio di legalità e di inclusione. La ricerca della verità è un obiettivo chiave, già racchiuso nella scelta di intitolare la radio a Giancarlo Siani, che ha pagato a soli ventisei anni per aver fatto dell’amore per la verità la propria stella polare.
Il percorso della radio testimonia la voglia di innescare un cambiamento, di fare della legalità e del sociale temi all’ordine del giorno. Si tratta di un progetto comune, in cui ciascuno apporta conoscenze ed interessi propri, in cui ci si propone di assumere “la forma di catalizzatore sociale e culturale”.
Cultura è, infatti, una parola fondamentale: scorrendo la programmazione di Radio Siani non si incontrano solo programmi di antimafia in senso stretto, ma sono affrontati gli argomenti più vari: dal tema dei viaggi e dell’integrazione in “Yalla yalla” di Rachele e Margherita alla riflessione politica di “Rock politik” di Peppe e Carlo, dall’informazione che non trova spazio in tivù e nei grandi quotidiani di “Ora d’aria” di Ciro a “Sex on the radio” in cui Tonia ed Edy affrontano il tabù del sesso con l’aiuto di una ginecologa. Segno che una rivoluzione in tal senso è necessaria per contrastare la mentalità criminale diffusa sul nostro territorio.
Un progetto così deve scontrarsi con la resistenza riottosa di chi vuol mettere i bastoni fra le ruote al cambiamento: appena venti giorni fa un uomo vicino proprio al clan Birra riusciva ad infilarsi nella sede nei pressi di via Cuparella, dopo ripetuti insulti violenti ed intimidazioni, turbando la visita in radio di una scolaresca di Taranto. Più tardi l’uomo veniva scoperto dai carabinieri in possesso di uno sfollagente.
Episodi ignobili del genere non fanno che mettere in rilievo quanto sia importante l’attività di Radio Siani, quanto ogni giorno riesca a scalfire “la cultura dell’arroganza, dell’indifferenza, dell’omertà”.
Il motto dei ragazzi di Ercolano è “comunica, denuncia, partecipa”. Abbracciarlo vuol dire prendere parte ad un processo di rivoluzione culturale importante per il territorio, ignorarlo o contare esclusivamente sugli sforzi altrui equivale a perdere un’occasione di incidere sul futuro della nostra terra.
Di opportunità se ne sono già perse troppe.
Per questo, www.radiosiani.com, insieme “per gridare nomi e cognomi, senza silenzi assordanti e paura delle intimidazioni”.
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