di Marco Chiappetta
TRAMA: 1972 – Morto e fatto vampiro duecento anni prima, Barnabas Collins (Johnny Depp) si risveglia dal sonno eterno e ritorna nel suo maniero di Collinwood (nel Maine), ormai in rovina e abitato dai suoi disfunzionali eredi: Elizabeth (Michelle Pfeiffer), il marito Roger (Johnny Lee Miller), la figlia ribelle Carolyn (Chloe Grace Moritz), il figliolo problematico David (Gulliver McGrath), e la psicologa Julia Hoffman (Helena Bonham Carter) chiamata per risolvere i loro oscuri problemi. Abituato al suo diciottesimo secolo e non a quest’epoca rock n’roll, Barnabas crede rivedere nella giovane e bella governante Victoria (Bella Heathcote) la reincarnazione del suo antico amore Josette; e nel rilanciare la sua stirpe e l’onore della sua casa se la deve vedere con Angelique Bouchard (Eva Green), eterna strega da lui eternamente rifiutata, ora boss della contea, che non ha ancora finito di maledire lui e la sua intera famiglia.
GIUDIZIO: Ispirato all’omonima soap opera americana, di grande successo in patria dal 1966 al 1971, “Dark Shadows” è il suo autore, Tim Burton, in tutto: che qui, rinunciando un po’ alla malinconia e alla poesia abituale, (si) diverte con una commedia frizzante, esagerata, surreale, pop e gotica, rock n’roll e romantica, sexy e scorretta, manierista e per certi versi modaiola, mettendo tanta carne alla brace (vampiri, lupi mannari, rockstar, streghe, psicologhe, viaggi nel tempo, mostri vari) senza disgustare, regalando quello che in fondo altro non può ottenere da un plot così: spettacolo e risate. Fortunatamente ci riesce, e pur non essendo al suo meglio, il grande regista aggiorna il suo universo strampalato con personaggi e atmosfere e musiche che ne fanno un’opera-evento rimarcabile e originalissima: venendo incontro ai gusti del pubblico di oggi (e della setta dei fan scalmanati del suo mondo cupo), senza cedere a compromessi, fedele al suo stile fino all’ultimo. Colonna sonora glam (con tanto di cameo di Alice Cooper), un ritrovato Johnny Depp irresistibile vampiro, tre grandi dark ladies, effetti speciali e invenzioni eccellenti, scenografie e ambientazioni impeccabili per un’opera pastiche, post-moderna, eccessivamente pop: ma comunque quanta grazia.
VOTO: 3/5